Spaghetti, mai spezzarli prima di cuocerli: l’errore commesso da tutti

A volte tendiamo a spezzare gli spaghetti per utilizzarli come pasta per le nostre pietanze. Ecco perché questa pratica non andrebbe fatta.

Spaghetti non spezzarli
Spaghetti non spezzarli – Nanopress.it

L’Italia è un paese ricco di arte e di posti da visitare, ma la nostra Penisola è anche ricca di tradizioni culinarie e sono in molti nel resto del mondo ad invidiare la nostra cucina e a cercare di replicarla.

La tradizione gastronomica italiana ha radici antichissime e ben fondate e in particolar modo si basa sulla dieta mediterranea e sull’uso di pasta, per la maggiore composta da farina di grano duro.

Spaghetti: ecco perché non andrebbero mai spezzati manualmente

L’idea dell’italiano nelle menti degli stranieri è quella di un mangiatore accanito di pasta, in quanto rispetto a tutto il resto del mondo, tendiamo ad assumerla almeno una volta al giorno.

Ci sono, inoltre, alcune regioni dove la produzione di pasta fresca ne ha fatto il simbolo del suo turismo. Basti pensare alla Regione Puglia e in particolar modo la città di Bari, dove nella parte vecchia è possibile trovare massaie che realizzano le famose orecchiette.

Questa tradizione ha origini antiche e il tipo di pasta più amato e conosciuto sono gli spaghetti tant’è che in un famosissimo film intitolato Un Americano a Roma, Alberto Sordi addenta un enorme piatto di spaghetti e questa immagine è rimasta impressa nella storia del cinema.

Spaghetti: ecco perché non andrebbero mai spezzati
Alberto Sordi in Un Americano a Roma – NanoPress.it

Un altro film italiano dove gli spaghetti sono simbolo di italianità è il film Miseria e Nobiltà dove Totò e il resto della sua famiglia sullo schermo mangia con le mani degli spaghetti in modo vorace.

O ancora nel cinema moderno, nel 2010, gli spaghetti sono stati mostrati all’interno della pellicola di Ferzan Ozpetek, Mine Vaganti, dove i protagonisti sono proprietari di un pastificio e in una scena si può vedere Riccardo Scamarcio che addenta uno spaghetto crudo.

Cosa accade quando spezziamo la pasta

Ma alcune volte, in commercio troviamo anche degli spaghetti spezzati e quando invece non riusciamo a trovarli o in casa abbiamo solo gli spaghetti normali e vogliamo mangiare della pasta corta tendiamo a spezzarla.

Solitamente le nostre nonne e le nostre mamme inseriscono all’interno di un canovaccio questi spaghetti e facendo forza con il palmo delle mani spingono la pasta avvolta nello strofinaccio su un ripiano duro e solido per poi spezzare questi spaghetti.

Questa pratica però è sconsigliata. Ad affermarlo è stato uno studio di esperti capitanati dal professor Richard Feymann che ha fatto notare che la pasta in questione non riuscirà mai ad avere dei pezzi simili l’uno dall’altro.

Quando andiamo a spezzare gli spaghetti, sui pezzi rotti si andranno a creare delle ulteriore crepe che tende a dividere lo spaghetto in parti ancora più piccole e questo potrebbe creare dei problemi in cottura.

Spaghetti: ecco perché non andrebbero mai spezzati
Spaghetti spezzati – NanoPress.it

Usando la forza per rompere la pasta, andremo a generare delle onde che si ripercuotono su tutto lo spaghetto e queste crepe vanno a distruggere in lunghezza la pasta in questione dividendole in parti più piccole rispetto a quelle che vorremmo ottenere.

Inoltre, spezzare gli spaghetti in maniera manuale e non comprare quelli già confezionati il cui taglio viene eseguito da dei macchinari in modo ottimale, tenderebbe a far sfibrare la pasta stessa.

Per alcuni, rompere gli spaghetti è considerato un atto terribile in quanto si va a deteriorare un alimento simbolo del nostro paese che non deve mai essere modificato ma preservato appunto per mandare avanti la tradizione italiana.

L’italiano mangiatore di spaghetti verso la fine dell’Ottocento ha fatto nascere l’appellativo di “mangiaspaghetti” in riferimento agli italiani emigrati all’estero. Questo termine era usato in modo gergale e disprezzativo sebbene poi col tempo è diventato un termine comune a tal punto che alcuni ristoranti in Italia e all’estero hanno preso in prestito questo nome come titolo dei loro punti vendita.

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