‘Sono lesbica, vorrei lo fosse anche mia figlia’: bufera su Sally Kohn

Sally Kohn è una giornalista e commentatrice statunitense della CNN piuttosto conosciuta in patria, e soprattutto è una lesbica dichiarata, che ha scatenato le reazioni dell’opinione pubblica per aver affermato di desiderare che anche la sua bambina di sei anni sia omosessuale.

La figlia di Sally, a quanto pare, adora giocare a mamma e papà, coi suoi pupazzi e le sue bambole, ma Sally (a destra nella foto in alto) le ripete spesso che può giocare anche a mamma e mamma, o a papà e papà, e assicura di voler rispettare qualsiasi scelta presa dalla bambina, sia ora che si dedica al gioco, sia nel futuro, quando sceglierà la persona da amare.

Chiaramente la lettera aperta di questa mamma, che si sfoga sulle pagine del Washington Post, voleva essere provocatoria, ed è riuscita nell’intento.

Insomma, quello su cui vuol fare riflettere questa giornalista-mamma, è che è importante e necessario educare i bambini al diverso, alla molteplicità della vita, per crescere liberi. Al proposito, riportiamo un passaggio della lettera che potete leggere integralmente proprio sulla pagina dell’autore sul Washington:

[…]’Se mia figlia fosse gay, non mi preoccuperei per lei, ad esempio perché potrebbe avere una vita difficile. Mi preoccuperei invece delle persone che si aspettano che lei abbia una vita difficile, in qualche modo contribuendo a perpetuare le discriminazioni che altrimenti potrebbero svanire più rapidamente. Voglio che mia figlia sappia che essere gay è altrettanto auspicabile che essere eterosessuali‘.

E ancora, si legge nella sua lettera aperta: ‘Il problema non è l’idea che l’omosessualità possa essere una scelta, ma l’idea che l’eterosessualità debba essere obbligatoria. In casa mia è chiaramente, ed evidentemente, non considerato obbligatorio‘.

Commenti omofobi e insulti al mondo gay si sono sprecati dopo le dichiarazioni della giornalista, ma questa storia suggerisce principalmente che educare al rispetto degli altri, e al rispetto di se stessi, dovrebbe essere l’obiettivo di tutti i genitori.

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