Sean Yoro, lo street artist che dipinge sull’acqua

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Sean Yoro, conosciuto come Hula, è uno street artist davvero particolare: dipinge murales mentre galleggia sull’acqua in equilibrio sulla sua tavola da surf. Le sue opere, davvero originali, raffigurano per lo più volti femminili, e sono realizzati lungo i muri di edifici abbandonati nei pressi di fiumi o di canali. Una pittura originale che sta incuriosendo il mondo dell’arte urbana visto che i ritratti, iper-realistici, grazie alla loro posizione danno vita ad un effetto a dir poco sorprendente.

Una street art che emerge dall’acqua, dunque, quella di Sean Yoro, conosciuto nell’ambiente con lo pseudonimo di Hula: splendidi volti femminili il cui riflesso, grazie alla loro posizione a pelo d’acqua, si estende sulla superficie del mare o dei fiumi. Ma la particolarità della pittura di Hula, però, è un’altra: l’artista realizza le sue opere in sella alla sua tavola da surf e galleggiando sulle acque che scorrono a margine dei muri di edifici abbandonati, disegna sorprendenti ritratti di donne che affiorano in superficie come se fossero immersi all’interno delle acque stesse. Come se non bastasse, l’artista dipinge in posizione anomala – galleggiando sulle onde – e questa stessa posizione favorisce il riflesso dei soggetti nell’acqua aumentandone di parecchio le dimensioni rispetto alla reale superficie dipinta. E l’effetto, come si vede dalle immagini della fotogallery qui sopra, è davvero sorprendente.
Sean Yoro è di origini hawaiane ma newyorkese d’adozione. Dall’età di 21 anni si dedica a questo particolare tipo di pittura che riflette appieno lo spirito della street art: riprendere e valorizzare con l’arte gli spazi della città. Da anni ormai l’artista dedica il suo lavoro alla rappresentazione del corpo umano, specializzandosi, come si vede da queste opere, soprattutto in volti femminili. Cresciuto sull’isola di Oahu, Hula è da sempre abituato a ‘lottare’ contro l’equilibrio, poiché ha trascorso l’infanzia per la maggior parte a contatto col mare. Certo, dipingere galleggiando su una tavola da surf, è un’impresa tutt’altro che facile, soprattutto se si considera anche la difficoltà del supporto – un muro abbandonato – che l’artista utilizza per dar vita alle sue opere.

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