Sardegna chiude alle seconde case: la linea dura di Solinas

Mentre l’Italia si tinge di rosso e arancione, a causa delle varianti che si diffondono rapidamente nel Paese, la Sardegna è l’unica zona bianca, con un Rt inferiore a 1 e un’incidenza di non più di 50 casi Covid ogni 100mila abitanti. I dati sono positivi, ma non cancellano la paura che le varianti del virus possano sbarcare sull’isola e provocare una nuova ondata di contagi. Questa la ragione che ha spinto il presidente Solinas ad adottare la linea dura: i proprietari di seconde case potranno entrare solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o con la certificazione di negatività al tampone, o di vaccinazione avvenuta.

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Più controlli all’imbarco: saranno verificati i motivi del viaggio

L’ordinanza è stata firmata ieri in tarda serata ed entra in vigore oggi fino al prossimo 6 aprile. La decisione è stata presa sulla scia dell’esempio di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, che avevano subito emanato un provvedimento più restrittivo rispetto al decreto del governo. Il provvedimento firmato ieri da Solinas inasprisce anche i controlli all’arrivo. Gli armatori dovranno infatti assicurarsi che i passeggeri siano registrati all’app Sardegna Sicura e verificare che la documentazione che attesta i motivi per cui si viaggia sia valida. In assenza di tali requisiti, ai passeggeri sarà negato l’imbarco per la Sardegna.

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Coinvolto anche il corpo forestale per controlli nelle aree rurali

Il presidente della Regione ha coinvolto anche il corpo forestale per supportare gli operatori di Ats nelle attività di monitoraggio e controllo delle certificazioni di avvenuta vaccinazione o negatività al tampone molecolare o antigenico. I sindaci sono invece chiamati a vigilare sul rispetto dell’ordinanza relativa ai test obbligatori, monitorando la permanenza domiciliare nei centri abitati, attraverso la polizia locale. Il Corpo forestale eseguirà i medesimi controllo nelle aree rurali e costiere.

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