Riforma Costituzionale: le materie che rimangono bicamerali

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Come abbiamo messo in luce nel video precedente a proposito dell’attività del Senato nell’approvazione delle Leggi, con la Riforma Costituzionale il Senato continua ad avere un certo ruolo all’interno dell’esercizio della funzione legislativa. In particolare ci sono alcune materie su cui il principio del Bicameralismo perfetto continuano a operare. Vediamo di seguito quali sono queste materie.

In primo luogo il Senato continuerà ad avere lo stesso ruolo rispetto alla Camera dei Deputati laddove si tratti di approvare Leggi Costituzionali o di revisione costituzionale.

Qui vi sono due ragioni fondamentali: 1) Le Leggi Costituzionali sono leggi che incidono sul patto fondativo della comunità politica; d’altra parte 2) la Costituzione stabilisce anche quali siano le materie che sono ”devolute” alla competenza delle Regioni, quindi coinvolgere le Regioni nel processo di approvazione delle Leggi Costituzionali dà loro la garanzia che il livello di autonomia di cui godano non sia da un giorno all’altro revocato dallo Stato centrale.

Aldilà dell’adozione delle Leggi Costituzionali o di revisione costituzionale vi sono poi ulteriori altre materie che rimangono di competenza bicamerale. Da un lato si tratta di materie di prominente interesse regionale, come quelle che attengono specificamente ai rapporti tra lo Stato e le Regioni, ma oltre a queste ci sono altre materie che sono più difficilmente riconducibili a immediati interessi regionali, ad esempio le norme sugli strumenti di partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni.

Queste ultime non sono – come dicevo – materie di immediato interesse regionale ma sono comunque questioni di particolare rilievo per le quali il legislatore della riforma ha deciso comunque di mantenere il processo di approvazione più complesso e maggiormente garantista nei confronti della vita istituzionale del Paese.

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