Procreazione assistita: una guida per chi ha dubbi sull’assistenza sanitaria in Italia

Procreazione Medicalmente Assistita

Si chiama ‘Diritti in salute‘ il progetto nato dalla collaborazione tra Altroconsumo e Acu (Associazione consumatori utenti) e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, per dare una risposta ai dubbi più comuni in materia sanitaria. Una vera guida per chi ha dubbi sull’assistenza sanitaria in Italia e per chi vuole conoscere e approfondire i propri diritti in materia. Uno dei focus maggiormente completi e chiari riguarda la procreazione medicalmente assistita. Facciamo il punto della situazione.

La guida di Altroconsumo tratta in maniera chiara tanti argomenti fornendo informazioni utili ai cittadini. Ad esempio negli approfondimenti dedicati alla procreazione medicalmente assistita sono spiegati in cosa consistono i trattamenti per la fertilità, quali sono le agevolazioni per le coppie previste nei nuovi Lea e chi può accedere alle pratiche di procreazione medicalmente assistita.

DIFFERENZE TRA INFERTILITA’ E STERILITA’
Forse non tutti sanno che l’Oms definisce una coppia infertile dopo 12-24 mesi di rapporti sessuali non protetti che non hanno portato a una gravidanza. La sterilità, invece, riguarda le coppie affette da una precisa patologia irreversibile o che restano infertili anche dopo un iter diagnostico e terapeutico esauriente e svolto in un tempo ragionevole. Quando la sterilità è una condizione permanente, e si desidera avere un figlio, non resta che rivolgersi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.

CHI PUO’ ACCEDERE ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA?
Coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi. E’ inoltre ammesso l’accesso alle coppie fertili, ma portatrici di malattie genetiche con la possibilità di sottoporre l’embrione a diagnosi prima dell’impianto. Infine, possono usufruire delle tecniche di Pma le coppie in cui un genitore risulta sterile e quindi, per giungere ad una gravidanza, è necessario un gamete (ovulo o spermatozoo) di un donatore.

COSA E’ CAMBIATO CON I NUOVI LEA?
La Pma rientra nei nuovi Lea, quindi sarà possibile usufruire delle tecniche pagando un ticket presso strutture pubbliche o private convenzionate, tenendo conto che possono esservi delle variazioni a livello regionale; mentre, se ci si rivolge ai centri privati, il costo è a completo carico del cittadino. Nel Nomenclatore della specialistica ambulatoriale sono inserite tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi della Pma, omologa ed eterologa, anche se ancora non si conoscono i prezzi dei rimborsi.

DOVE FARE LA PROCREAZIONE ASSISTITA?
Ci sono centri di I, II e III livello a seconda del tipo di tecnica di Pma utilizzata. L’Italia offre 366 centri, in base ai dati dell’Istituto superiore di sanità aggiornati al 31 gennaio 2016. Su 366 centri, il 38% rappresenta complessivamente i centri pubblici o privati convenzionati con il Ssn, mentre quelli privati rappresentano il 62%. Tuttavia, il rapporto tra il numero dei centri privati e quello dei centri pubblici o privati convenzionati variano da regione a regione.

RISULTATI TANGIBILI E CONSULTABILI
Il Registro nazionale della procreazione assistita (consultabile sul sito dell’Iss) istituito nel 2005, è una raccolta dati a livello nazionale e contiene tutti i centri che si occupano di Pma, informazioni riguardanti le prestazioni offerte, i cicli effettuati, l’evoluzione, gli esiti ottenuti e le eventuali complicanze. E’ collegato con gli altri registri europei (European Ivf Monitoring Consortium – Eim) e internazionali (International Committee Monitoring Assisted Reproductive Technologies – Icmart). Lo scopo è di scambiarsi dati anonimi aggregati tramite l’utilizzo di strumenti elettronici per raccogliere informazioni utili per preservare la fertilità.

In collaborazione con AdnKronos

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