Processo Ruby ter: intercettazioni non autorizzate dal Senato

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Il Senato non ha autorizzato l’uso delle intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e le Olgettine richieste dai pm di Milano nell’ambito del processo Ruby ter. L’assemblea ha ribaltato il parere della Giunta per le immunità che si era invece pronunciata a favore dell’utilizzo. I favorevoli sono stati 120, contrari in 130 mentre in 8 si sono astenuti.

La seduta è stata sospesa dal Presidente Pietro Grasso a causa delle proteste del Movimento 5 Stelle. Su Twitter i grillini hanno attaccato il Partito Democratico col lo slogan “Il patto del Nazareno è vivo e vegeto”.

Il Pd ha risposto alle accuse indicando i pantastellati come responsabili della decisione. “Le manovre sporche dei 5 Stelle salvano Berlusconi con il voto segreto. Come la Lega salvò Craxi nel 1992. Parlano di moralità ma agiscono nell’ombra” ha detto il senatore Pd e sottosegretario Luciano Pizzetti. Uno scambio reciproco di accuse sul voto segreto. Il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Luigi Zanda ha detto: “Sono certo che il gruppo del Pd ha votato compattamente a favore. Sono molto meno certo che, nel voto segreto, ci sia stato lo stesso comportamento da parte di gruppi che pur avevano espresso, nel dibattito d’aula, la stessa posizione”.

Per il gip Stefania Donadeo, che su istanza dei pm aveva inoltrato la richiesta al Senato, si tratta di telefonate “rilevanti”, perché sarebbero la prova delle “trattative” avvenute tra l’ex Cavaliere e le due ragazze, che avrebbero ottenuto la promessa di ricevere denaro, case e regali in cambio di testimonianze favorevoli. Il procedimento, in fase di udienza preliminare, riprenderà il prossimo 3 ottobre.
Le undici telefonate intercettate tra Silvio Berlusconi, Iris Berardi e Barbara Guerra, due delle ‘Olgettine’, dopo che il Senato ha negato l’autorizzazione all’utilizzo, resteranno comunque agli atti del procedimento Ruby ter ma potranno essere utilizzate dai pm come prove a carico soltanto nei confronti delle ragazze e non dell’ex premier.

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