Pensioni, 100 euro in meno dall’INPS per questi sfortunati: cedolino ridotto

Pensioni, 100 euro in meno per questi pensionati sfortunati: il cedolino INPS ha subito riduzioni sull’importo.

Meno 100 euro pensione
Meno 100 euro pensione – Nanopress.it

Non ci sono buone notizie che riguardano gli assegni previdenziali rivalutati dal primo gennaio 2023, ma ci sono anche gli sfortunati che potranno beneficiare del cedolino INPS ridotto. È cambiata la normativa vigente che revisiona la manovra per l’anno 2023 per quanto concerne gli assegni previdenziali. È quanto previsto da un emendamento alla Manovra approvato dalla commissione di Bilancio della Camera.

Il meccanismo di perequazione degli assegni previdenziali è stato revisionato. Anche le pensioni minime aumenteranno a 600 euro per gli over 75 anni. È stata confermata la misura Opzione Donna, che prevede l possibilità do andare in pensione a 60 anni. La rivalutazione prevede l’incremento dall’80 percento agli 85 punti percentuali per gli assegni previdenziali tra le quattro e le 5 volte l’assegno minimo.

Pensioni: chi sarà penalizzato?

La penalizzazione sarà da 55 punti percentuali a 53 punti % per gli assegni fino a sei volte l’importo minimo. La contrazione è pari ad oltre undici euro per gli assegni previdenziali di importo fino a 5250 euro al mese. Nel caso in cui l’assegno previdenziale sia di importo pari a 500 e trecentocinquanta euro la riduzione è pari ad una decina di euro.

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penalizzazione pensione inps – Nanopress.it

Pensioni, 100 euro in meno dall’INPS: ecco chi sono gli sfortunati

Chi sono i pensionati sfortunati che si vedranno l’assegno previdenziale INPS ridotto di 100 euro? Gli sfortunati sono quelli la cui pensione è di importo pari a 4200 euro. L’assegno previdenziale passa da 50 punti percentuali a 47 punti percentuali. La perdita è di nove euro al mese, che moltiplicato per il numero dei mesi in un anno (12) è pari a 108 euro. Chi incassa un assegno previdenziale di importo fino a otto volte il minimo è decurtato di 100 euro.

Pensioni: decurtazione sull’assegno di circa il 3% per ogni anno di anticipo

Per ogni anno di anticipo previdenziale sarà prevista una decurtazione sull’assegno di circa tre punti percentuali per ogni anno di anticipo. Alternativamente è possibile provvedere al ricalcolo con il sistema contributivo della pensione. I disoccupati e gli addetti a mansioni pesanti possono beneficiare di un’uscita anticipata all’età di 63 anni senza l’applicazione di alcuna decurtazione dell’assegno previdenziale INPS.

Per i lavoratori usuranti è possibile richiedere un prestito previdenziale al comparto bancario: si tratta di un finanziamento, il cui TFR funge da garanzia. La somma viene anticipata dalla banca ed il lavoratore provvede a versarla all’INPS. Il lavoratore, una volta raggiunta l’età pensionabile, avrà diritto a farsi restituire le somme versate in precedenza.

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decurtazione assegni previdenziali 2023 – Nanopress.it

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