Pasquale Bruno: tornerei a giocare solo per spaccare la faccia a Bonucci

“Tornerei a giocare a calcio solo per per dare un pugno a Bonucci e spaccargli il labbro”, ecco le parole piuttosto forti di Pasquale Bruno rilasciate a un intervista a Tuttomercatoweb. L’ex giocatore di Juventus e Torino è stato interpellato a seguito del derby della Mole vinto dalla Vecchia Signora all’ultimo minuto e ei è scagliato contro il difensore bianconero. Il problema di fondo, per “O’ Animale” è la condotta di gara di Leonardo, che viene considerata intollerabile, con troppe proteste e nessuno che interviene per evitare tutto ciò. Ma leggiamo le parole di Bruno.

Leonardo Bonucci è uno dei difensori italiani più forti, ma anche più discussi per il suo comportamento: certo, negli ultimi anni ha lavorato molto per correggere peccati di gioventù come reazioni esagerate e espulsioni più che evitabili, ma non si risparmia da proteste anche vigorose nei confronti degli arbitri. Ed è proprio questo che non è andato giù a Pasquale Bruno. L’ex calciatore che ha vestito entrambe le maglie di Torino per tre anni per parte, ha lasciato una dichiarazione che ha fatto molto discutere.

“L’altra sera guardavo la Juve contro il Toro e vedere Bonucci protestare mi ha fatto pensare – ha affermato Bruno a Tuttomercatoweb – Mi piacerebbe avere la possibilità di essere in campo oggi, in un Juventus-Torino contro Bonucci”. Ma non tanto per affrontarlo in un contrasto sul campo: “Vederlo così tanto eccitato, euforico, pronto a protestare sempre, mi ha fatto immaginare Pasquale Bruno nel tunnel che dà un pugno in faccia a Bonucci, gli spacca il labbro con cinque punti di sutura e così non parla per cinque mesi”. Una vera entrataccia a parole, ma non è finita qui.

O’ Animale motiva la sua esternazione “È insopportabile per il suo comportamento. Io ero antipatico, forse il peggiore di tutti, ma davo tanto e protestavo poco. Mi dà fastidio e prendo come esempio il rigore dato contro il Bologna per un fallo su Morata. Mentre i giocatori del Bologna protestavano arriva Bonucci a dire all’arbitro che era rigore. Non esiste”. E così lancia un consiglio non proprio da seguire: “Fossi stato un giocatore del Bologna mi sarei fatto cacciare subito. Gli avrei dato un pugno, è insopportabile il suo comportamento. Come giocatore lo discuto perché secondo me è un calciatore normale, ma l’atteggiamento, con le mani sempre alte a protestare”. In questo periodo storico in cui si cerca di evitare la violenza in campo, ogni commento è superfluo.

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