Nuovo decreto Draghi, le regole su spostamenti e seconde case

Il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi ha deciso di prorogare il divieto di spostamento tra le regioni, anche in fascia gialla, fino al 27 marzo 2021. La decisione è stata presa su indicazione della comunità scientifica, che ha sottolineato con forza la necessità di arginare la circolazione del virus e delle sue varianti. Per questo motivo, si è deciso di rafforzare alcune misure anche nel decreto già in vigore, con il divieto di visite a parenti e amici in zona rossa, ovvero quelle aree circoscritte in cui è scattato il lockdown, in seguito all’innalzamento della curva dei contagi.

Gli spostamenti tra Regioni

Come già accennato, il divieto di spostamento tra le Regioni, anche se gialle, è prorogato fino al 27 marzo. Sono però consentiti gli spostamenti per “comprovate esigenze” e dunque per motivi di lavoro, salute e urgenza. Per spostarsi da una Regione all’altra, occorre munirsi del modulo di autocertificazione e la documentazione necessaria a dimostrare che lo spostamento rientra nelle “comprovate esigenze”.

Motivi di lavoro

Si conferma la possibilità di uscire dalla propria regione per motivi di lavoro. Il governo ha specificato che “la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata“.

Motivi di salute

Ci si può spostare dalla regione anche per motivi di salute. In questo caso, è necessario allegare al modulo di autocertificazione la documentazione che dimostra la necessità di uscire fuori dalla propria regione.

Motivi di urgenza

Tra i motivi di urgenza, c’è l’assistenza a persone non autosufficienti. Tuttavia, “la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste“.

Genitori separati

Sono consentiti anche gli spostamenti per raggiungere i figli minorennipresso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé“. Tuttavia, anche in questo caso, gli spostamenti “devono avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario, secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”. Se si tratta di una separazione di fatto, “secondo quanto concordato tra i genitori“.

Le visite

Nelle zone rosse non è consentitoandare a trovare amici o parenti in un’abitazione diversa dalla propria“. È questa la novità introdotta nel decreto sugli spostamenti approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. La possibilità di far visita ad amici e parente è rimasta per chi vive nelle regioni che si trovano in zona gialla e arancione.

Fascia gialla

In fascia gialla è consentita la visita a parenti e amici “una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni“, rimanendo all’interno della propria regione.

Fascia arancione

Nel caso delle zone arancioni, è consentita la visita a parenti e amici “una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni“, ma rimanendo all’interno del proprio comune. Per i piccoli comuni, con meno di 5 mila abitanti, è possibile muoversi “anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini“.

In automobile

I nuclei familiari possono viaggiare in auto insieme senza limitazioni. Mentre i non conviventi possono stare in auto al massimo in tre, ma avendo cura di non occupare il sedile accanto al guidatore. I passeggeri devono sedere sul sedile posteriore, distanziati e con la mascherina indossata.

Le seconde case

Resta consentito raggiungere le seconde case, anche se si trovano in zona rossa, ma soltanto un nucleo familiare può recarsi presso la seconda casa. Inoltre, la seconda casa non può essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare. Per recarsi nella seconda casa, è necessario dimostrare di averla acquistata o affittata prima del 14 gennaio 2021, data di entrata in vigore dell’ultimo Dpcm. Si escludono, dunque, gli affitti brevi o successivi al 14 gennaio.

Impostazioni privacy