Nichi Vendola: “Tra due mesi cambio vita e mi sposo”

Nichi Vendola potrebbe cambiare vita e dedicarsi a costruire la famiglia che ha sempre sognato, iniziando dalle nozze con Eddy Testa, suo storico compagno da 11 anni. Il leader di SEL e presidente della Regione Puglia si racconta in un’intervista al settimanale “Chi”, in edicola dal 19 marzo, a ridosso della fine del suo mandato alla guida della regione. A maggio, dice, la sua vita potrebbe cambiare, con un maggior peso per gli affetti personali. Vendola entra anche nella polemica scatenata dalle parole di Dolce & Gabbana a difesa della famiglia tradizionale: una confessione a tutto campo sulla sua vita e sulle lotte a favore dei diritti degli omosessuali.

Ho vissuto questi dieci anni da Governatore della Puglia al cardiopalma, ma da maggio tutto cambierà. Vorrei sposarmi con Ed, ma solo se me lo chiederà”, spiega il governatore della Puglia. Non ha in progetto di trasferirsi in Canada, paese natale del compagno e dove i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono legali dal 2005. “Per un uomo del sud come me fa troppo freddo”, dice a proposito delle voci.

La fine del mandato politico potrebbe coincidere con un cambio di vita in tutti i sensi e Vendola apre anche a una sua possibile paternità. “Appena lasciato l’ incarico di governatore rifletterò anche se affrontare la paternità o no: è un pensiero che riposa in un angolo della mia vita e che ho sempre rimandato. Sicuramente ho sempre amato il mondo dell’infanzia e vorrei scrivere un libro di filastrocche per bambini”, confessa al settimanale.

La difesa della famiglia tradizionale da parte di Dolce & Gabbana ha fatto nascere molte polemiche. “Che cosa penso? Credo che dall’alto del loro rango sociale non comprendano davvero che cosa vuol dire vivere in un paese dove l’omofobia uccide e il deficit di diritti pesa su molte vite”, risponde.

Infine, una battuta sul suo futuro politico e sul progetto “Fattore Umano”, presentato a Caserta e con il quale vorrebbe riformare la sinistra italiana. “Mi interessa la centralità dei diritti delle persone, la partita e non il partito e vorrei che questo principio fosse al centro di tutto: è da quando ho fondato Sel che ci penso”, conclude.

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