Neonata in ospedale con lividi ed ematomi sul corpo: genitori accusati di tentato omicidio

Sospesa la potestà genitoriale ai due coniugi di Agrigento, che hanno anche un’altra bambina. La coppia è accusata di tentato omicidio, lesioni e maltrattamenti in famiglia.

Neonato in ospedale
Neonato in ospedale – Nanopress.it

La neonata è stata portata in ospedale, perché ha perso conoscenza dopo aver vomitato, ma i medici del nosocomio Barone Lombardo di Canicattì, nell’agrigentino, si sono immediatamente resi conto dei segni di maltrattamento sul corpo della piccola e ne hanno disposto il trasferimento al Policlinico di Messina. I sanitari hanno riscontrato una serie di lividi e traumi sul pube e sulla testa della piccola, oltre a un’emorragia cerebrale.

Neonata con lividi ed ematomi sul corpo

Ha iniziato a vomitare, dopodiché ha perso conoscenza, così i genitori hanno allertato un’ambulanza per soccorrere la figlia di appena 6 mesi. I sanitari del 118 ne hanno disposto il trasferimento all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì, in provincia di Agrigento. I medici del nosocomio siciliano si sono immediatamente resi conto che qualcosa non andava, avendo riscontrato sul corpo della piccola diversi lividi ed ematomi, oltre a un’importante emorragia cerebrale.

Viste le gravi condizioni della neonata, ne è stato quindi disposto il trasferimento al Policlinico di Messina, dove la bimba si trova tuttora ricoverata. I medici – come da prassi in questi casi – hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.

Sospesa la potestà genitoriale

Viste le condizioni della piccola, a cui i sanitari hanno riscontrato segni di maltrattamento con una serie di lividi e traumi sul pube e sulla testa, oltre a un’emorragia cerebrale, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la sospensione della potestà genitoriale per i due coniugi su entrambe le loro figlie. Marito e moglie sono accusati di tentato omicidio, lesioni e maltrattamenti in famiglia.

tribunale
Tribunale – Nanopress.it

Al padre delle due bambine è stato anche notificato il divieto di avvicinamento alle figlie, il divieto di dimora nella città di Agrigento e Aragona e l’obbligo di presentazione presso la stazione dei carabinieri per due volte la settimana.

A carico della coppia sarebbero stati raccolti gravi indizi di colpevolezza, che hanno quindi portato alla sospensione delle loro facoltà genitoriali. Nel caso in cui le accuse mosse contro i due coniugi venissero confermate, madre e padre rischiano di vedersi sottratte per sempre le due figlie, che sarebbero quindi affidate a un’altra coppia in attesa di un affido.

 

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