Monitoraggio Rt: scende a 1.18, alcune Regioni sotto l’1

Secondo quanto riportato nella prima bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,18. I valori medi di Rt, secondo queste prime stime, sarebbero tra tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni italiane. Addirittura, questa settimana, in alcune Regioni il valore stimato è inferiore a 1.

La settimana precedente, l’indice di trasmissibilità Rt rilevato, calcolato sui casi sintomatici, era pari a 1,43, con una media regionale superiore a 1,25. Nessuna andava sotto l’1.

Con questo Rt, gli ospedali non sono ancora fuori pericolo

Nella bozza del monitoraggio Iss, comunque, si specifica che nonostante la decrescita di Rt non bisogna abbassare la guardia: serve infatti che cali ulteriormente dal momento che, al 17 novembre, 18 Regioni italiane avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva.

Se si mantenesse l’attuale trasmissibilità, quindi, per la maggior parte delle zone d’Italia la possibilità di superare almeno una di queste soglie, raggiungendo un’aera critica per l’assistenza ai malati, sarebbe superiore al 50%.

Rischiamo di togliere spazio ad altre patologie

Se il numero di contagi di Covid-19 dovesse aumentare, e così i ricoveri negli ospedali, si rischierebbe di compromettere l’assistenza ai pazienti con altre patologie.

Questo scenario, purtroppo, è quanto mai attuale: questa settimana si osserva infatti un ulteriore incremento dei casi, con un’incidenza di 732,6 casi per 100,000 abitanti nel periodo 26/10/2020-08/11/2020.

Tre Regioni sono a rischio nel prossimo mese

La raccomandazione “alle autorità sanitarie delle 3 Regioni/PA con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese”, contenuta nella bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, è quella “di valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione“. 

Visti l’indice di trasmissibilità e la probabilità elevata di un passaggio alla classificazione di rischio alto, “Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve. Altrimenti è come fare le diete molto concentrate e poi ci si arrabbia se dopo si ingrassa un chilo alla settimana. O si riesce a trovare un mantenimento, almeno fino a quando non arriverà il vaccino, o la terza ondata è scontata“, ha detto Massimo Galli.

88mila contagi durante le elezioni di settembre

Il direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano è intervenuto durante il convegno “Covid Geo: Comunità sicure. Scienza e tecnologia per ripartire in sicurezza e per sempre“, portando alla luce un dato allarmante: il 21 e del 22 settembre, in occasione delle votazioni per referendum ed elezioni Regionali, sono state circa 88mila infezioni in più di Sars-Cov-2

Galli ha presentato una stima elaborata dallo statistico Livio Fenga dell’Istat: “Dicevo ‘guardate che per le elezioni non è il momento’ e queste sono costate, secondo una modellizzazione, 88mila casi che altrimenti non ci sarebbero stati. I morti? Vogliamo essere bassi e contare un 2%. Basti pensare che 880 è l’1%. I dati sono realismo“, ha concluso Galli.

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