Legge di Stabilità, Padoan: ‘E’ stata accolta bene dai mercati’


Gli operatori ed i mercati hanno ben accolto la Legge di Stabilità orientata al sostegno della crescita, più in generale stanno accordando piena fiducia ad un progetto politico che intende promuovere lo sviluppo del Paese sciogliendo i nodi strutturali accumulati nel tempo“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante il suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio. Per Padoan, “le riforme strutturali accresceranno la flessibilità dell’economia italiana, limitando il ricorso alle risorse pubbliche al verificarsi di shock esogeni e offrendo più ampi margini di manovra alla politica di bilancio“.

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La riforma del mercato del lavoro, a detta del ministro, “per essere pienamente funzionante ed efficiente dovrà essere sostenuta da risorse quantitativamente adeguate, per rafforzare e rendere più inclusiva la rete degli ammortizzatori sociali“. “Tali risorse dovranno tuttavia anche essere utilizzate con criteri nuovi, per permettere alle imprese di gestire in maniera più efficiente l’attività produttiva, reagendo con maggiore prontezza alle evoluzioni cicliche e alle discontinuità strutturali“.

Le famiglie italiane sono tra le meno indebitate in Europa e possono far affidamento su un sistema bancario che ha dimostrato di essere solido e privo di rischi per i depositanti“. Le Fondazioni bancarie dovrebbero “aggiungere elementi di chiarezza sulla concentrazione del patrimonio, l’indebitamento, l’uso di derivati e la trasparenza“.

Credo che tra i progetti da portare avanti nell’immediato futuro nel settore finanziario occorra inserire anche una riflessione sulle fondazioni bancarie” – ha detto il ministro dell’Economia. “A 15 anni dall’approvazione della legge Ciampi – ha aggiunto Padoan – è possibile valutarne gli effetti di lungo periodo e anche gli aspetti per i quali può essere opportuno integrarla“. “Questo – ha sottolineato il ministro – non richiede necessariamente un nuovo intervento normativo“.

Il ministro ha aggiunto: “Il Governo ha posto in primo piano a livello europeo la questione della crescita e degli investimenti anticipando il programma annunciato dal nuovo presidente della Commissione Juncker“. “L’idea è che per sostenere il finanziamento dell’economia, degli investimenti in particolare, sia indispensabile diversificare le fonti, soprattutto in un Paese ‘bancocentrico’ come il nostro, e impiegare il risparmio anche in strumenti innovativi“.


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