Lavoratori in somministrazione: uno studio rivela che sono soddisfatti

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I risultati dell’indagine curata dall’Osservatorio Nazionale di Ebitemp e Formatemp e presentata presso la sede dello Cnel a Roma fotografano una situazione chiara: i lavoratori in somministrazione sono contenti del rapporto con il proprio datore di lavoro, con un grado di soddisfazione al di sopra della media rispetto ad altre tipologie di lavoratori. In sostanza hanno un livello di soddisfazione ”significativo, con una serie di criticità. La soddisfazione nei rapporti con le Agenzie presso cui i lavoratori vanno in missione è al di sopra della media”.

Sono dati che emergono dal “Secondo rapporto sul Benessere e sulla qualità lavorativa dei lavoratori in somministrazione”, curato da Stefano Consiglio, docente all’Università Federico II di Napoli e Luigi Moschera, docente all’Università Pathenope di Napoli.

“L’obiettivo di quest’indagine – spiega Consiglio a Labitalia – è analizzare il livello di benessere della vita lavorativa degli addetti in somministrazione in Italia. L’aspetto interessante è la massiccia partecipazione all’indagine dei lavoratori: sono state coinvolte, infatti, circa 22 Agenzie per il lavoro che, rapportato in termini di fatturato, rappresentano il 70% del settore. Hanno risposto al nostro questionario circa 12.000 lavoratori in somministrazione, un dato estremamente rilevante”.
Inoltre, “emerge un certo grado di autonomia dell’operatore nella propria vita lavorativa, con livelli di disagio molto ridimensionati”. Quello che però secondo Consiglio è da tenere sotto osservazione “è la Jobinsecurity che d’altronde caratterizza molti lavoratori italiani”.
Per Luigi Moschera “dall’indagine emerge l’identikit del lavoratore più soddisfatto che è un lavoratore in somministrazione, del Sud Italia e con un basso livello di scolarizzazione e di età media di 40 anni. Al contrario – ha aggiunto Moschera – l’identikit del lavoratore meno soddisfatto corrisponde a quello di un operatore in somministrazione con un alto livello di scolarizzazione, del Nord Italia e con un’età media di 30 anni”.

In collaborazione con AdnKronos

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