Josep Borrell: “L’Ucraina non ha munizioni, va rifornita adeguatamente”

Oggi, durante la terza giornata della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, a prendere parola circa l’Ucraina è Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dal 2019.

Josep Borrell
Josep Borrell-Nanopress.it

La conferenza sulla sicurezza, dal 1963 si tiene in Germania e ha l’obiettivo di costruire la pace attraverso il dialogo. Tema centrale quest’anno è il conflitto in Ucraina che da un anno è attaccata, ormai, dalla Russia.

L’intervento di Josep Borrell

Oggi, a Monaco, si tiene la terza giornata sulla sicurezza. Tra i diversi leader del mondo a prendere parte alla conferenza anche l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, il quale durante il suo intervento ha detto la sua circa la situazione in Ucraina.

“Zelensky e l’Ucraina non hanno abbastanza munizioni, ma hanno abbastanza motivazione, Devono essere riforniti meglio”.

Queste le parole del politico spagnolo durante la terza giornata di conferenza a Monaco, il quale ha spiegato che bisogna rafforzare la difesa dell’industria per produrre munizioni non solo per l’Ucraina che sicuramente ha la priorità, ma per tutti in generale.

 L’Ucraina diventerà paese membro dell’Unione Europea

L’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue, Josep Borrell, nel suo intervento che ha tenuto nella conferenza di Monaco sulla sicurezza ha parlato dell’Ucraina. Oltre a spiegare l’importanza delle munizioni e di maggiori rifornimenti, ha posto l’attenzione circa il suo legame con l’Europa.

“L’Ucraina diventerà certamente un membro dell’Ue. Dopo il bombardamento della Russia è diventato assolutamente chiaro che l’Ucraina appartiene all’Europa”.

Queste le parole di Josep Borrell, il quale ha fatto una importante dichiarazione nonostante ancora non sia chiaro in quale modalità e procedura da eseguire.

Josep Borrell
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A prendere parola durante la conferenza in Germania, anche la premier dell’Estonia, Kaja Kallas, la quale ha dichiarato di essere d’accordo circa gli investimenti da elargire per la produzione di armi nei confronti dello stato di Zelensky.

“La Russia non si stanca facilmente. Putin ha detto chiaramente quello che voleva fare ma non gli si crede. Anche a Hitler all’inizio nessuno aveva creduto ma aveva manifestato le sue intenzioni”.

Queste le dichiarazioni della premier estone, spiegando le intenzioni di Putin con un paragone al dittatore tedesco Hitler.

In buona sostanza, tutti i presenti alla conferenza sulla sicurezza a Monaco, sono in accordo per sostenere ancora una volta l’Ucraina, giunta oramai al suo 361 esimo giorno di guerra.

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