Isis in Italia: a Torino ci sono dei presunti terroristi, ma non possono essere arrestati

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Ci sono dei presunti terroristi dell’Isis pronti a colpire a Torino o in Italia, ma non possono essere ancora arrestati. La Procura, che ha ottenuto le custodie cautelari, vuole sbatterli in prigione (al momento tre di loro sono ai domiciliari) ma non può perché bisogna attendere il via libera della Cassazione. Insomma, ci sarebbe una minaccia concreta ma bisogna attendere i tempi della giustizia. La procedura prima della sicurezza.
L’inchiesta dei ros dei carabinieri aveva portato alla luce una presunta cellula dell’Isis di stanza a Torino, formata da cinque giovani tunisini. Tre di loro si trovano agli arresti domiciliari con l’accusa di spaccio di droga, gli altri due potrebbero essere morti combattendo in Siria, visto che se ne sono perse le tracce, o ancora a piede libero.

Le indagini erano partite attraverso l’esame del profilo Facebook di un tunisino. Il giovane era entrato in contatto con alcuni esponenti dell’Isis in Siria, promettendo loro un attentato suicida in Italia.

Il tunisino era in seguito stato arrestato in Toscana. Insieme a lui altri due compagni. Il problema è che si trovano ai domiciliari e questo non basta a impedire loro di compiere un attentato terroristico.

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Perché non sono dietro le sbarre? Perché i tre, che risultano indagati e quindi innocenti fino a prova contraria, hanno diritto a presentare ricorso in Cassazione. Quindi per essere portati in carcere serve il via libera della suprema corte. Ma sono già passati sei mesi e i cinque sono ancora, di fatto, liberi di colpire.

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