Imbrattate a Firenze le colonne nel Corridoio Vasariano

A Firenze degli ignoti hanno imbrattato con vernice nera le colonne del Corridoio Vasariano, un gesto che il sindaco ha condannato.

Corridoio Vasariano a Firenze
Corridoio Vasariano a Firenze – Nanopress.it

“Individui spregevoli che hanno compiuto un reato gravissimo di danneggiamento al patrimonio culturale” ha detto Dario Nardella e al suo parere contrariato si aggiunge quello dell’opinione pubblica e dei residenti. Sono iniziate le indagini per capire chi sono i responsabili dell’atto vandalico, che potrebbero essere stati ripresi dalle telecamere di zona. Da troppo tempo ormai assistiamo a fatti simili che il più delle volte coinvolgono gli attivisti ambientali, invece stavolta non sono stati loro a rovinare il famoso percorso che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio nella città toscana.

Imbrattato il Corridoio Vasariano a Firenze

Il Corridoio Vasariano è un passaggio meraviglioso e antico che si trova a Firenze e che collega punti di interesse come Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti, passando per il famoso Museo degli Uffizi.

Questa mattina i residenti si sono svegliati con un’amara sorpresa, questo bellissimo passaggio caratterizzato dalla famose colonne, è stato imbrattato con della vernice nera, con cui degli ignoti hanno scritto numeri e lettere proprio su quelle bianche colonne.

“Ho avviato un’indagine per rintracciare i vandali. Sto collaborando con la polizia municipale a cui ho denunciato il fatto, fornendo loro supporto e tutto ciò che occorre, come i filmati delle telecamere di sorveglianza, sperando che queste abbiano immortalato lo scempio” ha detto Dario Nardella, sindaco della città.

Colonne imbrattate
Colonne imbrattate – Nanopress.it

“Chi danneggia il patrimonio culturale commette un reato gravissimo, questi individui spregevoli vanno puniti”. In aiuto delle forze dell’ordine si è attivata anche la direzione degli Uffizi, che nel frattempo ha organizzato gli interventi di rimozione delle scritte.

La città è stata presa di mira già in passato da vandali che hanno imbrattato le meraviglie architettoniche di cui è ricca, ricordiamo ad esempio gli ambientalisti che hanno rovinato Palazzo Vecchio a marzo, al punto che lo stesso sindaco è intervenuto per pulire, dando per primo l’esempio di civiltà.

Sull’episodio di oggi è intervenuto anche Eike Schmidt, che ha condannato quanto accaduto nella notte. Il direttore degli Uffici ha detto: “I carabinieri sono a lavoro per analizzare gli indizi intorno a questa storia. Condanno senza mezzi termini l’imbrattamento dei pilastri del Corridoio Vasariano. Credo che sia chiaro che non si tratti di un impeto del momento compiuto ad esempio da un ubriaco, ma di un atto premeditato e ricordo che in America per cose del genere è previsto il carcere fino a 5 anni. Ci vuole il pugno duro della legge, basta con punizioni simboliche e attenuanti”.

Casi analoghi

Torniamo leggermente indietro al mese di marzo di quest’anno, quando gli ambientalisti hanno imbrattato Palazzo Vecchio, atto condannato dal sindaco a tal punto che per dare l’esempio è sceso lui stesso in piazza per bloccare il blitz e iniziare a ripulire.

Uffizi e Corridoio Vasariano
Uffizi e Corridoio Vasariano – Nanopress.it

La protesta ha visto come protagonista un gruppo che conosciamo bene per episodi analoghi, parliamo di “Ultima Generazione”, gli ambientalisti che per far valere le proprie ragioni bloccano il traffico paralizzando le città e imbrattano palazzi storici e opere d’arte.

Due attivisti appunto, hanno macchiato con della vernice arancione l’edificio storico che si trova a Venezia e sono stati prontamente bloccati e denunciati alle autorità. È stato proprio Dario Nardella a interromperli, poiché si trovava in zona per effettuare un sopralluogo sull’Arengario.

Il primo cittadino ha partecipato alle operazioni di pulizia salendo su un ponteggio mobile, munito di acqua e spazzola. Sempre in prima linea per combattere episodi simili, è purtroppo abituato a cose del genere dato che la sua città è ricca di monumenti storici. “Nessuna causa giustifica l’attacco all’arte, abbiamo consumato 5mila litri di acqua per pulire, che potevano essere utili ad altro” ha detto in quell’occasione.

Nel video social, Nardella bloccava uno dei responsabili attaccandolo duramente a parole, anche perché oltre lo sfregio a un palazzo antichissimo, l’atto vandalico ha portato a uno spreco d’acqua importante in un periodo in cui la siccità si è presentata in modo aggressivo in Italia.

Gli ambientalisti di “Ultima Generazione”, fischiati dai turisti presenti in quel momento, hanno promesso che continueranno fin quando non verranno ascoltati ma non si accorgono che i temi ecologisti di cui hanno fatto una bandiera, vengono traditi dalle conseguenze delle loro azioni. Ad esempio, per ripulire viene sprecata acqua, mentre durante i blocchi autostradali, le macchine ferme per ore inquinano pesantemente l’aria e così via.

Ancora prima, nel mese di febbraio, gli stessi ambientalisti dai metodi estremi hanno preso di mira ancora una volta il capoluogo toscano, imbrattando con della vernice gialla e rossa la facciata di Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della regione.

Anche qui sono scattati fermi e denunce verso i ragazzi che, dopo aver compiuto il gesto, si sono seduti davanti alla struttura esponendo uno striscione con su scritto: “Stop sussidi ai fossili”. Alcuni di questo gruppo avevano già imbrattato a gennaio la sede regionale del Mef, rimediando una denuncia e non potevano tornare a Firenze fino al 2026.

L’episodio di febbraio attirò l’attenzione del governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, che disse: “Non mi farò intimidire. Il rigassificatore di Piombino ci rende indipendenti dalla Russia ed è stato realizzato secondo le procedure previste dalla legge. La Toscana è terra di civiltà, confronto e rispetto delle idee di tutti. Però è inaccettabile che i luoghi simbolo della nostra libertà e democrazia vengano dissacrati in questo modo”. Il suo intervento parla anche di una delle accuse mosse quel giorno dagli ecologisti, ovvero la realizzazione del rigassificatore di Piombino, di cui Giani era appunto commissario.

Oggi torniamo a parlare di questa bellissima città per un nuovo attacco al patrimonio storico e sebbene in questo caso gli attivisti non c’entrino nulla perché le loro gesta sono decisamente più plateali, fatte alla luce del giorno e rivendicate, si tratta comunque di un fatto che non può essere tollerato.

Le forze dell’ordine stanno risalendo agli autori, cercando di capire le motivazioni di un qualcosa che forse non ha una ragione logica, ma si tratta solo di divertimento e brivido dato dalla trasgressione delle regole.

Impostazioni privacy