I benefici dell’estratto del grano: elimina e guarisce le cicatrici

Secondo una ricerca condotta da uno studio italiano in fase di pubblicazione su The Plastic, Reconstructive & Regenerative Surgery (PRRS) Journal, gli esperti hanno notato l’efficacia dell’estratto del grano per risolvere alcuni problemi cutanei, anche quelli più difficili da guarire. 

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L’importante ricerca è stata presentata in occasione di un evento nel capoluogo lombardo, dove molti esperti si sono potuti confrontare circa l’argomento in questione. Lo studio è stato condotto dall’Unità di chiirurgia plastica dell’ospedale di Cattinara (Trieste) e dall’Università Federico II di Napoli.

I benefici dell’estratto del grano

Secondo uno studio condotto dall’Unità di chirurgia plastica dell’ospedale di Cattinara (Trieste) e dall’Università Federico II di Napoli e in fase di pubblicazione presso The Plastic, Reconstructive & Regenerative Surgery (PRRS) Journal, si è potuto constatare i benefici dell’estratto del grano. 

Il composto, secondo i ricercatori, sarebbe in grado di guarire ed eliminare gravi lesioni a livello cutaneo, rendendo le cicatrici quasi invisibili, elastiche e meno dolorose, traendo in tal modo dei vantaggi per l’esposizione solare, riducendo quindi i tempi di attesa.

I risultati della ricerca, infatti, mostrano come l’estratto del grano in combinazione con poliesanide, un potente antisettico, sia in grado di muovere, nella fase iniziale dell’infiammazione, i fibroblasti, delle cellule responsabili alla rigenerazione e centro vitale della pelle, poiché da loro dipendono molte caratteristiche soprattutto per l’aspetto estetico, della persona.

Le dichiarazioni di Giovanni Papa

Alcuni ricercatori dell’Unità di chirurgia plastica dell’ospedale di Cattinara (Trieste) e dall’Università Federico II di Napoli hanno condotto un importante studio circa i benefici dell’estratto del grano. Tra non molto sarà pubblicata in una rivista di rilievo internazionale.

“Il trattamento è in grado di creare un film sulla ferita utile ad evitare la perdita di liquidi e, al contempo ad attirare, proprio come una calamita, nella fase iniziale dell’infiammazione, le cellule fibroblastiche responsabili del processo di cicatrizzazione”.

Queste le parole dichiarate da Giovanni Papa, presidente dell’Associazione Italiana Ulcere Cutanee (AIUC), direttore del Dipartimento di Chirurgia plastica dell’Ospedale di Cattinara, il quale si è occupato dell’importante ricerca.

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Secondo il Dottor Papa, in Italia, sono più di 2 milioni le persone che subiscono lesione cutanee di tipo grave e cronico, portando a serie patrologie quali ulcere vascolari, piaghe da decubito, lesioni da piede diabetico.

Secondo una stima, nel prossimo quinquennio il numero delle cicatrici è in costante aumento, pari circa all’8% all’anno a seguito dell’invecchiamento della popolazione, con costi che incidono sulla sanità pubblica per quasi 1 miliardo di euro annui.

 

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