Gran Bretagna, sparatoria a Plymouth: sei vittime incluso l’uomo armato

Tragedia a Plymouth, nel sud-ovest dell’Inghilterra, dove secondo le prime ricostruzioni un individuo ha aperto il fuoco indiscriminatamente in un quartiere popolare provocando almeno 5 morti e vari feriti prima di essere a sua volta neutralizzato.

Sparatoria a Plymouth, non è terrorismo

E’ di sei vittime il bilancio della sparatoria: tra le vittime anche il killer, un uomo che, secondo le prime ricortruzioni, in preda a un raptus avrebbe aperto il fuoco e ucciso cinque persone nella sparatoria a Plymouth, in Inghilterra. La polizia locale tratta il caso come un “grave incidente con armi da fuoco” non legato al terrorismo. La polizia del Devon e della Cornovaglia ha dichiarato su Twitter che diverse altre vittime stavano ricevendo cure dopo la sparatoria.

Non sono stati forniti dettagli su ciò che è accaduto nel distretto di Keyham della città. La zona, al momento, è stata transennata. “La polizia ha confermato che sei persone sono morte nella sparatoria. Sempre più persone vengono curate per le ferite riportate in ospedale”, ha twittato il membro del Parlamento di Plymouth Luke Pollard.

La tragedia si è scatenata nell’area residenziale di Keyham: una selva di abitazioni a basso costo d’origine vittoriana adiacenti alla zona portuale e cantieristica di Plymouth, popolata storicamente da famiglie operaie.

Spaventoso il racconto di chi si è trovato di fronte alla scena. Una donna, residente a Keyham, ha riferito allaBbc in preda allo shock di aver assistito a qualcosa di “orrendo e tristissimo”. “Prima si sono sentite urla e alcuni spari, tre o quattro. Poi ho visto un uomo armato irrompere all’interno di una casa aprendo ancora il fuoco e quindi uscire e iniziare a sparare a casaccio contro qualche persona fra Linear Park e la strada“, ha riferito.

Priti Patel, ministra dell’Interno, ha assicurato intanto vicinanza alle persone colpite e tutto “il sostegno necessario” alla polizia della contea del Devon. Lo stesso ha fatto poi il primo ministro Boris Johnson, condannando la violenza.

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