G20, primo faccia a faccia tra Blinken e Lavrov mentre cresce la tensione

Oggi a Nuova Delhi si è tenuto il vertice G20, dove il focus principale affrontato è stato quello del conflitto in Ucraina, che riscontra, ora, resistenza da parte dei membri. Nessun accordo trovato ma, anzi, emerge un certo nervosismo e, proprio all’interno di questo clima teso e nervoso, è avvenuto il primo incontro faccia a faccia tra il funzionario russo Lavrov e lo statunitense Blinken.

Ministro degli Esteri russo
Lavrov – Nanopress.it

Il summit in India giunge in un momento molto complicato a livello globale, dove le dinamiche internazionali sono cambiate così come i rapporti tra Stati.

La crisi in Ucraina ha generato  nuove relazioni bilaterali e consolidato alleanze già profonde. Questo ha creato nervosismo e malcontento, che sì sono trasformatati in accuse reciproche e diffidenza globale.  È necessario trovare un punto di incontro per poter proseguire con i progetti comuni internazionali e lo scopo nella riunione odierna del G20 era improntata proprio a trovare un punto di incontro e appianare le divergenze in merito al conflitto in Ucraina. Ma sembra, dalle notizie emerse, che la riunione non sia andata proprio come auspicato.

I membri del G20 non trovano un accordo sull’Ucraina

Nuova Delhi ha ospitato nella giornata odierna, 2 Marzo, la riunione dei 20 esponenti e rappresentanti degli venti stati più industrializzati e in via di sviluppo. Ma il summit si è concluso senza riuscire a trovare consenso sulla questione del conflitto in Ucraina.

Va sottolineato che la maggior parte dei diplomatici, rappresentanti dei paesi membri, hanno condannato duramente il conflitto in Ucraina ma si è evidenziato, anche, un chiaro disaccordo, ovviamente, della Russia ma anche della Cina e a riferirlo è stato lo stesso presidente del G20.

Il ministro degli Esteri indiano Jaishankar ha riferito dopo la riunione che: “Ci sono divergenze sulla questione della guerra in Ucraina che non siamo riusciti a conciliare poiché le varie parti hanno opinioni diverse”.

Il ministro ha poi voluto precisare che: “Se avessimo avuto un perfetto incontro di menti su tutte le questioni, sarebbe stata una dichiarazione collettiva”.

Precisando, inoltre, che la maggior parte della riunione è stata centrata sulla questione conflitto e sull’ampliamento dell’influenza globale di Pechino, ma ha sottolineato, anche, che le potenze hanno trovato un accordo per quanto riguarda le preoccupazioni che coinvolgono i Paesi meno sviluppati e ha contattato ad esempio: “Il rafforzamento del multilateralismo, la promozione della sicurezza alimentare ed energetica, il cambiamento climatico, questioni di genere e antiterrorismo”.

Era molto atteso l’incontro tra due diplomatici che rappresentano Paesi attualmente in conflitto ovvero Stati Uniti e Russia.  La tensione è molto elevata e le accuse reciproche delle ultime settimane, così come le provocazioni, sono aumentate in maniera esponenziale per questo il primo faccia a faccia tra Blinken, segretario di Stato americano e il ministro degli Esteri russo Lavrov è un evento che ha catturato l’attenzione mondiale.I

ll primo faccia a faccia dopo l’invasione russa in Ucraina di Blinken e Lavrov

All’interno dei membri del G20 troviamo ovviamente anche Russia gli Stati Uniti, rappresentati dai diplomatici Lavrov e Blinken. I due funzionari hanno idee estremamente opposte e hanno, spesso, lanciato accuse reciproche e, in questo preciso momento storico, la tensione tra le due Nazioni è molto alta.

I due diplomatici hanno avuto modo di confrontarsi a margine della riunione per meno di 10 minuti, come riferito da un funzionario americano.

Durante il loro primo faccia a faccia Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti sono al fianco dell’Ucraina e disposti a sostenere la difesa della Nazione per il tempo necessario. Secondo il funzionario statunitense, il segretario di Stato ha anche chiesto al Cremlino di riflettere  e ritirare la decisione presa in merito al patto nucleare New Start,  dato che il presidente Putin ha ufficialmente revocato l’adesione della Russia nei giorni scorsi.  È emerso un’ulteriore questione che è stata avanzata  dagli Stati Uniti ovvero quella del rilascio del cittadino statunitense, ora detenuto, Paul Whelan.

Il diplomatico Usa, come riporta anche Il Guardian, ha precisato in merito: “il segretario ha capito che lo scopo di questo era quello di consegnare questi tre messaggi diretti che riteniamo possano promuovere i nostri interessi. Rimaniamo sempre fiduciosi che i russi ribalteranno la loro decisione e saranno pronti a impegnarsi in un percorso diplomatico che possa portare a una pace giusta e duratura, ma non direi che uscendo da questo incontro ci fosse alcuna aspettativa che le cose cambieranno a breve termine.

Il ministro russo Lavrov ha rilasciato una conferenza stampa al termine della riunione del G20 dove però non ho menzionato l’incontro con Blinken.

La portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha confermato  l’incontro alla CNN, ma ha specificato che non è avvenuta nessuna riunione o trattativa.

Russia e Stati Uniti stanno vivendo un momento molto conflittuale che ha visto un peggioramento dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di inviare armi più potenti, come i tank in Ucraina, a sostegno della difesa del territorio, ma questa sollevato critiche globali in quanto il rischio che il conflitto raggiunga un’altra fase, come in realtà sta già accadendo, ha creato disappunto all’interno degli stessi membri dell’Unione Europea. Ciò ha reso ancor di più  aspro malcontento di Putin.

Il leader russo ha cercato di approfondire alleanze, già salde e presenti, come quel con la Cina, alla quale tiene particolarmente.

Le nazioni occidentali credono che possa emergere un nuovo conflitto e emerge anche la paura, sempre più concreta, che si possa arrivare all’utilizzo di armi nucleari ha generato un clima che non ha giovato all’interno del conflitto in atto in Ucraina.

Le divergenze politiche e di ideali, arrivati ad oltre un anno di conflitto, sono evidenti e rischiano di fomentare ulteriore  malcontento tra Stati in contrapposizione ma oltre a ciò possono avere ripercussioni importanti anche nella guerra.

Mentre Stati Uniti e Nazioni Europee si stringono al fianco di Zelensky e dell’esercito ucraino, nonostante l’apporto di aiuti sia ora arrivato ad un momento di stallo data la quantità di invii effettuati fino ad ora e, soprattutto, dato il livello di potenziamento raggiunto a cui si aggiungono i rifornimenti già approvati dall’Unione Europea e dagli Usa per i prossimi mesi.

Mosca ha deciso di stringere, come sopracitato, rapporti più intensi con gli storici alleati, sfruttando dinamiche geopolitiche e ideologie simili, avvicinandosi sempre più al leader cinese Jinping, sfruttando l’ostilità che entrambi hanno, soprattutto in questo momento, nei confronti delle autorità statunitensi. Stesso discorso per il leader di Minsk Lukashenko, ultra sanzionato dall’occidente e in contrapposizione ideologica con le Nazioni Europee, che si è schierato chiaramente al fianco di Putin concedendo il proprio territorio per l’invasione in Ucraina, ma dando piena fiducia anche a Jinping che lo ha accolto ieri a Pechino.

Segretario Usa Blinken
Blinken – Nanopress.it

Un’alleanza che vede subentrare anche la Repubblica islamica iraniana che sta vivendo tensione ai massimi livelli a causa del patto nucleare del 2015, i cui colloqui per la ripresa dell’accordo sono in stallo da settembre.

 Ma sembra che il nervosismo nei confronti degli Stati Uniti abbia aiutato a rafforzare il legame, che vede ora cooperazione e collaborazione oltre che una fornitura di droni all’esercito russo.

Droni che hanno colpito spesso obiettivi civili in territorio ucraino e portato alla morte di innocenti cittadini. Pericolosi legami che hanno allarmato le autorità globali e viene, anche, osservato con attenzione ogni cambiamento nelle dinamiche e nelle relazioni, che sembrano non riuscire a trovare un equilibrio. Ciò non fa che alimentare la crisi globale, che sta attanagliando in diversi ambiti l’intero pianeta.

 

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