Ecomafie: Legambiente, nel 2021 meno reati e più arresti

Legambiente ha analizzato la situazione relativa all’ecomafia monitorando l’anno 2021 e ha notato una diminuzione dei reati.

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Legambiente – Nanopress.it

Nonostante però gli illeciti siano in calo, è aumentato il numero degli arresti di queste attività che hanno fruttato in un anno circa 9 miliardi di incassi.

Cosa è l’ecomafia

Nel linguaggio giornalistico, si definisce ecomafia l’insieme delle operazioni e speculazioni della mafia e della criminalità organizzata che hanno un impatto devastante sul territorio e sull’ambiente.

Basti pensare ad esempio allo smaltimento e trattamento dei rifiuti in maniera non legale, l’edilizia abusiva e altro ancora.

Coniato per la prima volta dall’associazione ambientalista Legambiente, una delle più importanti e nata in Italia negli anni Ottanta, il neologismo si riferisce a una serie di illeciti che solo nel 2021 sono stati calcolati in 59.268 mila in tutto il territorio nazionale.

Arriva oggi la denuncia di Legambiente secondo cui tale dato e in calo però crescono gli arresti e a pesare è la corruzione. Si stima che gli ecomafiosi abbiano incassato quasi 9 miliardi di euro nel 2021.

Il rapporto di Legambiente

Il rapporto stilato per la prima volta dall’associazione in monitoraggio dei reati contro l’ambiente, ha evidenziato che fra il 16 settembre del 2021 e il 31 luglio 2022 ci sono state 115 inchieste con più di 600 arrestati e più di 700 denunciati.

Molti anche i sequestri e gli scioglimenti di Comuni, a cui recentemente si aggiungono i recenti episodi di Anzio e Nettuno, entrambi litorali romani.

Sebbene i reati siano diminuiti rispetto a quelli del 2020, sono comunque molti, infatti si stimano circa 84 reati al giorno. Nel rapporto di Legambiente si nota però l’aumento degli arresti e quasi la metà di questi avvengono nelle regioni del sud.

Campania, Calabria, Sicilia e Puglia sono  i territori più colpiti da episodi di ecomafia ma a livello provinciale, Roma è la peggiore della classifica.

L’associazione ambientalista ha precisato che non bisogna abbassare la guardia contro gli ecomafiosi, soprattutto con i primi finanziamenti del Pnrr.

Reati contro l’ambiente

Ma quali sono nel dettaglio i reati dell’ecomafia? Sicuramente il ciclo illegale del cemento è uno di questi, anzi guida la classifica con più di 9000 reati in merito all’abusivismo edilizio, seguito dal cosiddetto business dei rifiuti.

Le inchieste contro i traffici illeciti di rifiuti sono state 38 nel periodo preso in considerazione nel rapporto, con un quantitativo sequestrato di 2 milioni di tonnellate.

Tra i nuovi interessi delle ecomafie ci sarebbe in particolare il traffico illecito di oli vegetali esausti.

Ci sono poi reati contro la fauna ma anche un’esponenziale impennata di incendi dolosi che vanno irrimediabilmente a danneggiare il patrimonio boschivo.

Incendio ai rifiuti
Incendio ai rifiuti – Nanopress.it

Ancora, il rapporto parla di 603 furti di opere d’arte.

Il quadro che emerge insomma è terribile e il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha consigliato di non abbassare la guardia, soprattutto ora con i primi finanziamenti dei bandi del Pnrr già assegnati e con quelli che verranno aggiudicati prossimamente.

Secondo Legambiente inoltre, il sistema di prevenzione e repressione di questa tipologia di reati non è stato rafforzato come si sarebbe dovuto fare. Nel frattempo in Europa si discute per una nuova direttiva in merito a questi crimini, in modo da rendere le sanzioni più aspre.

Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità ha informato in una nota che la prima mossa verrà effettuata contro l’abusivismo edile e verrà lanciata una nuova stagione di demolizioni.

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