Dove vedere in tv e diretta streaming la 27esima giornata di Serie A

La settimana europea ha portato grandi soddisfazioni – tranne che per la Lazio – e risultati eccellenti per i nostri club che sono approdati quasi in blocco ai quarti di finale delle rispettive competizioni. In ogni caso, è già tempo di mettere i sogni e le gioie nel cassetto, perché il campionato non si ferma e potrebbe richiedere ulteriori sforzi di primo ordine. Sono tanti, infatti, i big match in programma, come Lazio-Roma e Inter-Juventus, ma occhio anche alla corsa per la salvezza, che sta arrivando a un punto cruciale tra la possibilità di resistere e una rimonta che, in realtà, pare sempre più complicata. Facciamo il punto della situazione su tutti i match che caratterizzeranno la 27esima giornata di Serie A e cosa possiamo aspettarci.

Inzaghi Allegri
Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri – Nanopress.it

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Ma soprattutto vale per le squadre impegnate nelle coppe europee che, ancor prima dei diretti avversari, devono vedersela con un calendario pieno di impegni e difficile da onorare al meglio. Soprattutto durante questa settimana che ha tirato qualche brutto scherzo alle squadre di fascia alta della nostra Serie A. Pochi giorni la durissima partita contro il Porto in trasferta, l’Inter deve accogliere a San Siro la Juventus in una partita che potrebbe dire tanto sulla corsa alla Champions League. Ma, a loro volta, seppur con molta meno pressione, i bianconeri hanno giocato giovedì a Friburgo e non è facile essere al top. Vale lo stesso per Roma e Lazio che hanno vissuto un turno europeo e infrasettimanale decisamente diverso, ma hanno pochi giorni per catapultare sforzi ed energie in un derby che vale molto di più di tre punti, vale l’onore cittadino e un pezzo consistente di alta classifica. È andata un po’ meglio al Milan che comunque non ha giocato in settimana e deve andare a Udine per ritrovare la spinta verso il secondo posto e tre punti che sarebbero una boccata d’aria. Anche per il Napoli, la partita di Torino ha le sembianze di una vera e propria trappola, una di quelle che la capolista dovrà scansare nel percorso in discesa verso lo scudetto.

La 27esima giornata è bollente: ci sono Inter-Juventus e il derby di Roma, ma anche tanto altro

È arrivato il momento di splendere e non lasciare nulla al caso, soprattutto è arrivato il momento di riversare tutte le attenzioni sulla Serie A, perché è vero che le coppe europee hanno restituito all’Italia una dimensione ben diversa da quella degli ultimi anni, ma hanno anche tolto energie ai massimi club del nostro chiamato, chiamati a non fare più passi falsi nella corsa che porta alla prossima Champions League. Non vale, almeno non in parte, per il Napoli che ha avuto una continuità e una forza non casuali quest’anno e sta facendo una corsa a parte, quella che conduce dritta a uno scudetto che manca da decenni e che ormai pare solo questione di tempo. A ogni modo, una vittoria contro il Torino sarebbe un ulteriore slancio per i partenopei che ormai accarezzano e sfiorano gelosamente un titolo che un’intera città aspetta.

Prima di pensare ai big match, però, il programma di Serie A ci offre comunque partite da tenere d’occhio e tremendamente interessanti. In primo luogo, occhio a Sassuolo-Spezia che alle 18:30 apre la giornata. I neroverdi hanno ormai messo nel dimenticatoio la corsa per la salvezza e hanno decisamente alzato il loro livello di ambizioni, soprattutto nei match contro le big. Gli emiliani sono riusciti, infatti, a battere il Milan a San Siro e recapitando cinque gol ai campioni d’Italia, non male considerando che si tratta dei campioni d’Italia. E anche inaspettato per un attacco che continua a dimostrarsi tra i più forti e temibili dell’intero campionato. Poi è arrivato anche un ottimo successo contro la Roma, questa volta all’Olimpico e anche in questo caso non era affatto facile recapitare ai giallorossi quattro gol, soprattutto se pensiamo che si tratta di una delle migliori difese, per numeri, dell’intero campionato.

Insomma, se si parla dei neroverdi non si può non partire da un attacco che è in prima linea nella nostra Serie A, capace di scardinare anche le difese più arcigne e concentrate. E ora le cose possono andare solo meglio. Infatti, Domenico Berardi sembra finalmente tornato quel calciatore spumeggiante e destabilizzante che magari si prenderà pure qualche pausa all’interno della partita, ma ha i colpi per fare la differenza e con il suo mancino e l’esperienza maturata il suo zampino sulla partita riesce quasi sempre a metterlo. La grande sorpresa, però, non per gli addetti ai lavori che hanno sempre tenuto d’occhio il suo talento, si chiama Armand Laurientè. Parliamo di un calciatore giovane e dalla velocità incontenibile, bravo a creare puntualmente la superiorità numerica e mettere in costante apprensione gli avversari con i suoi uno contro uno. Se poi continuasse ad andare in gol con questa continuità, sarà davvero difficile trattenerlo al Sassuolo. Infatti, le mire del Napoli e di Cristiano Giuntoli sono già arrivate verso questo talento che, intanto, fa le fortune degli emiliani e non può essere un caso. Ci aspettiamo, quindi, che il Sassuolo prosegua nel suo momento magico, ma anche lo Spezia ha tanto da dire nella corsa per la salvezza.

Laurientè
Armand Laurientè – Nanopress.it

I bianconeri, infatti, ancora non possono dirsi al sicuro nella lotta per non retrocedere, anche se il vantaggio accumulato rispetto al Verona pare già abbastanza rassicurante. I liguri, in ogni caso, devono continuare a spingere sull’acceleratore e sperare che le altre facciano peggio, ma soprattutto di continuare a macinare punti e punticini che potrebbero rivelarsi fondamentali per mantenere o migliorare il quart’ultimo posto in classifica. Sicuramente ora che è tornato M’Bala Nzola la sfida sarà un po’ più semplice. Questo attaccante, soprattutto rispetto alla scorsa stagione in cui sembrava relegato ai margini, riesce a incidere sulle partite e sulla prestazione dei suoi con una potenza fisica e un fiuto per il gol invidiati anche dai migliori.

Nell’ultima gioia contro l’Inter, un tassello essenziale per ambizioni e classifica, è stato lui a fare la differenza, ancora una volta, mettendo a segno un gol e un assist di pregevole fattura. Chissà se lo Spezia riuscirà a tenerselo caro anche in futuro, ma di certo questo calciatore è destinato a far parlare di sé da qui a fine campionato. E poi è anche rigorista. Ma lo Spezia è anche tanto altro, cioè una squadra che sa difendere bassa e incassare gli attacchi avversari, ma anche rilanciare l’azione sugli esterni e garantire una qualità sulla trequarti che ogni tanto va un po’ a intermittenza, ma rappresenta comunque un valore importante per vincere le partite. Ci si aspetta tanto anche da Daniel Maldini, uno capace di fare la differenza contro Inter e Milan, ma che deve riscoprirsi anche con squadre dello stesso livello, per trovare finalmente quella continuità che caratterizza i migliori. Vediamo se ci riuscirà anche contro il Sassuolo e se soprattutto metterà in luce il suo talento anche nel dribbling, finora rimasto un po’ in sordina.

Già nella serata di venerdì, poi, c’è una partita che in molti potrebbero sottovalutare, a questo punto della stagione, ma che potrebbe fare divertire in tanti dal punto di vista del gioco e dello spettacolo. Stiamo parlando di Atalanta-Empoli. I bergamaschi arrivano da un momento di forma non proprio positivo e non per la sconfitta contro il Napoli che non è stata di larghe proporzioni e comunque merito di una squadra spesso ingiocabile in questa stagione. I passi falsi i nerazzurri li hanno fatti prima, tanto da vedersi allungare davanti la classifica, proprio quando sembravano poter rientrare nella corsa alla prossima Champions League. In realtà, di partite da giocare ce ne sono ancora tante e, quindi, c’è anche margine per recuperare, almeno per l’Europa League. Non sarà semplice, ma l’altalena di risultati che continua a caratterizzare chi sta davanti rappresenta sicuramente uno spot in più per sperare che sia così.

Ad ogni modo, Gian Piero Gasperini è chiamato a fare chiarezza sulle gerarchie che caratterizzano la squadra e in alcuni dei ruoli e degli interpreti essenziali. Ci riferiamo soprattutto a Ademola Lookman. Dopo una prima parte di stagione stratosferica e che ha permesso all’attaccante di imporsi come uno dei migliori bomber in Serie A, da più di un mese a questa parte, il nigeriano si è fermato e non è più riuscito a mantenere quel livello di prestazioni e quei dribbling ubriacanti che hanno fatto di lui probabilmente uno dei migliori del campionato.

Quel calciatore giovane, esplosivo e sfavillante ora sembra lontano, forse anche per un atteggiamento non sempre impeccabile, ma in compenso finalmente Duvan Zapata è tornato e Gasperini spera che sia lui a dare la sveglia a un reparto, quello offensivo, da cui ci si aspettava di più nel 2023. Se c’è una nota positiva, in questa fase, è sicuramente caratterizzata dalla difesa, un reparto ben organizzato e in cui tutti i calciatori giocano in coro, in modo da attaccare bene e poi rilanciare la manovra con grande qualità e ritmo. Ma non basta, a questo punto, per sognare in grande.

Dall’altra parte, però, c’è un Empoli che pare essersi un po’ seduto sugli ottimi risultati portati a casa nella prima parte di stagione. I toscani sono quel club che va a folate per l’intero campionato. È ormai un trend ed è successo anche lo scorso anno quando la serie di mancate vittorie è stata lunghissima nel girone di ritorno. Poco male, però, per una squadra che ha maturato ben presto i punti della tranquillità e ora può godersi senza patemi alcuni dei migliori talenti che la piazza offre. Sicuramente stiamo parlando di Tommaso Baldanzi. Quel giovanotto con le spalle non troppo larghe e un’altezza non proprio esaltante, mostra una tecnica nei piedi e un talento veramente rari che è riuscito ad abbinare a un fiuto per il gol invidiabile nella parte centrale della stagione.

Da lui ci si aspetta tanto, ma anche da Fabiano Parisi, un terzino capace in due anni di entrare nel mirino delle maggiori big del campionato italiano e senza nulla togliere a chi le nostre squadre hanno già nel suo ruolo. Si è parlato tanto di Lazio, dove sarebbe perfetto per il gioco di Maurizio Sarri, ma anche di Inter e Juventus. Vedremo come finirà, ma di sicuro i toscani non potranno goderselo ancora per molto, anche perché si tratta di uno dei migliori dribble man dell’intera Serie A. Atalanta-Empoli si preannuncia una partita in cui avranno la meglio la determinazione e il talento, ma anche lo spettacolo e la voglia di rivalsa. O almeno è quello che speriamo.

E così passiamo direttamente al sabato, alle 15:00, quando si giocherà una partita che a inizio stagione avremmo considerato a tutti gli effetti una partita decisiva per la corsa salvezza e, invece, è vero solo in parte. Infatti, il Monza si è tirato fuori dal novero, dopo un inizio thrilling con una parte centrale di stagione assolutamente fantastica. Il merito è di Raffaele Palladino, uno che è riuscito a dare un’identità ben precisa alla squadra, fatta di tattica, testa e soprattutto cuore. Il suo 3-4-2-1 è una delle cose più belle di questa stagione, caratterizzazione da un’interpretazione quasi perfetta dei ruoli e da una tecnica notevole nei singoli interpreti. I brianzoli giocano a memoria e riescono puntualmente a innescare la spinta sulle fasce di un calciatore prezioso come Carlos Augusto, che manca al gol da un po’, ma anche nell’ultimo turno ha messo a segno un assist estremamente prezioso per arrivare a un risultato positivo.

La vera cifra della squadra, però, è data dalla quantità di giocate che i lombardi riescono a imprimere dal centrocampo in su. Nelle ultime partite, ci siamo fatti l’idea che la differenza la faccia proprio questo, quella capacità di puntare dritto l’avversario o di superare la linea di pressing degli avversari per poi arrivare al tiro dal limite dell’area o poco più lontano. La prova è la rete realizzata da Stefano Sensi, uno che all’Inter aveva dato prova di poter giocare a livelli altissimi e che gli infortuni hanno inevitabilmente frenato proprio al punto decisivo del suo percorso di crescita. Quest’occasione ora non può sprecarla, non proprio ora che sembra aver raggiunto un buon livello di forma e con una visione di gioco che solo pochissimi altri calciatori riescono ad avere in Serie A. Adriano Galliani, la società e tutto l’ambiente Monza sperano che si possa partire proprio da lui per guidare la squadra nella parte sinistra della classifica, anche se pure quest’anno quel decimo posto sbandierato dalla società a mo di scherzo potrebbe diventare concreto, nel caso in cui il gruppo dovesse continuare a macinare punti.

Il Monza, infatti, non è affatto una squadra che sottovaluta gli impegni e lo fa un po’ per se stessa, per quella mole di gioco che non vuole abbandonare proprio ora che ha trovato la quadratura, anche a discapito di qualche gol subito in meno. E, sempre sulla trequarti, è impossibile sottovalutare il lavoro fatto da Patrick Ciurria e Gianluca Caprari. Entrambi, a piedi invertiti, hanno la capacità di puntare l’avversario e arrivare al tiro con facilità e naturalezza. I loro gol sono ciò è mancato di più nella primissima parte d’anno, ma si sono già rifatti e c’è tempo per fare ancora bene.

In questa giornata, però, di contro c’è una Cremonese che non ha affatto intenzione di mollare la presa nella corsa salvezza. L’impresa ora è complicata, non nascondiamoci, ma la vittoria di qualche settimana fa contro la Roma sembra aver dato linfa e una spinta importantissima alla squadra proprio negli ultimi appelli per scrivere la storia del club, ancora di più. Magari alla fine i lombardi non ce la faranno a staccare il pass per partecipare alla Serie A anche l’anno prossimo, ma in ogni caso quella semifinale di Coppa Italia è una certezza che nessuno potrà togliere al club, esattamente come il successo contro i giallorossi. Nell’ultimo turno c’è stato un passo indietro sotto il profilo realizzativo, ma anche contro il Sassuolo la rimonta tentata non può essere casuale ed è quella di una squadra che ha ancora tanto da dare, da qui a fine stagione, per regalarci e regalarsi emozioni uniche. E chissà che alla fine non possa uscirne vittoriosa. In realtà, in cuor nostro, ci speriamo pure un po’, come si fa il tifo per Davide e non per Golia. O per qualcosa di simile.

Tre ore dopo, si gioca una partita che non avrà tanto da dire dal punto di vista della classifica, ma sicuramente nel percorso delle due squadre in questa Serie A. La Salernitana sfida in casa il Bologna in una partita dai pronostici totalmente aperti e per nulla scontati. Dai campani è veramente difficile aspettarsi qualcosa in questa stagione. Hanno dimostrato in più occasioni di poter raggiungere ottimi livelli di gioco e soprattutto di saper amministrare il pallone per poi tentare di innescare le punte e fare molto male ai diretti avversari. È successo anche contro il Milan, quando il club di Danilo Iervolino è stato bravo a recuperare il risultato e strappare un punto d’oro ai rossoneri. Un 1-1 che ha detto tanto sulla pericolosità degli uomini offensivi di Paulo Sousa. Il nuovo progetto tecnico impostato dall’ex portoghese è una gioia per gli occhi, a dir il vero. Senza nulla togliere a Davide Nicola, che comunque ha scritto la storia, lui sa come far giocare bene una squadra a lungo termine e identificando gli interpreti giusti per far salire il livello tecnico del club.

Ad esempio, Boulaye Dia, un attaccante che molti già invidiano alla Salernitana e che sa farsi trovare pronto in zona gol con un letale mix di velocità, qualità e potenza fisica. La sua esplosività è certamente un valore aggiunto, ma unite a un fiuto per il gol importantissimo e non così facile da beccare in giro per l’Italia. Ci si aspetta tanto anche da Antonio Candreva, un uomo buono per tutte le stagioni e che è veramente capace di avere quella cifra tecnica che a una squadra come la Salernitana serve come il pane. La sua potenza al tiro e anche la precisione che riesce a imprimere illuminano la Serie A da anni e lui sa bene cosa può dare, quando è in forma e motivato ai massimi livelli. La Salernitana, quindi, vuole proseguire nella sua corsa a raggiungere il massimo possibile in questa stagione, ma si trova a dover affrontare un avversario per nulla semplice.

Il Bologna, infatti, non è affatto da sottovalutare nella sua bellissima espressione delle ultime settimane, soprattutto nel mese di febbraio. La squadra di Thiago Motta si è tolta veramente delle belle soddisfazioni per il gioco espresso e le posizioni che riesce ad assumere in campo. È lui la cifra in più che i felsinei sono riusciti ad assimilare al meglio, pur non spendendo molto sul calciomercato ormai da diverse stagioni. E da tanti mesi senza Marko Arnautovic che ora sta diventando un vero e proprio caso, senza incidere comunque sul posizionamento in classifica dei rossoblù. Anche senza un vero e proprio accentratore offensivo, l’ex centrocampista di Inter e PSG ha veramente poco da fare meglio. Sa sfruttare le qualità dei singoli e andare in gol con regolarità, ma soprattutto ha dato ai suoi un’impostazione talmente organizzata che tutti sanno che ruolo ricoprire e i movimenti da fare, muovendosi come un blocco solo sia in fase di possesso, sia nelle sue corse all’indietro. Contro la Salernitana, per questa ragione, ci si aspetta ancora tanto e ci si aspetta ancora una partita aperta, in cui entrambe le squadre potrebbero andare in gol.

Il sabato sera, poi, è il turno di una big conclamata del nostro campionato, del Milan di Stefano Pioli. I rossoneri hanno strappato il pass per i quarti di finale di Champions League, eliminando il Tottenham di Antonio Conte, ma ora tocca fare bene anche in campionato per cercare di riqualificarsi alla massima competizione europea e cercando di trarne il meglio possibile. In tal senso, questa giornata potrebbe risultare cruciale, dato che la sfida all’Udinese non sarà semplicissima, ma arriva dopo una settimana di riposo e in cui le altre, invece, sono impegnate in scontri diretti per cui perderanno per forza dei punti e dopo le fatiche infrasettimanali.

Dopo un gennaio durissimo, i rossoneri sono riusciti a risollevarsi e l’hanno fatto con una difesa a tre che ancora non convince proprio tutti, ma che sicuramente ha conferito alla squadra una struttura e delle caratteristiche più solide, migliorando prima di tutto una difesa colabrodo e che ha concesso più di tutti all’inizio del 2023. Malick Thiaw non ha fatto bene contro la Salernitana, ma è proprio il calciatore giusto da lanciare al momento giusto, uno che nel cuore della retroguardia può sprigionare una fisicità eccezionale e mettersi in evidenza con delle chiusure spettacolari. È proprio quello che serviva in mezzo a Fikayo Tomori e Pierre Kalulu per ridare sicurezza a due calciatori fondamentali un anno fa nella corsa scudetto.

Theo Hernandez
Theo Hernandez – Nanopress.it

Risolto quel problema, un po’ tutto è tornato a girare, soprattutto gli interpreti che hanno fatto la fortuna del Milan e che la faranno pure in futuro. Ci riferiamo soprattutto a Theo Hernandez e Olivier Giroud. Il terzino, con l’obbligo di spingere sulla fascia sinistra, è tornato a trovare con continuità quei gol e quegli assist che sono essenziali per il club campione d’Italia. È sicuramente un valore aggiunto e quell’arma impropria di cui Pioli ha bisogno per vincere le partite. E attenzione pure al centravanti, uno che è capace di fare girare tutta la manovra offensiva del Milan tenendo in avanti il pallone e ispirando tutta la squadra, facendola salire a tempo. Quando è mancato lui, soprattutto dal punto di vista fisico, tutta la squadra è andata in difficoltà. Ora, però, gli manca solo un po’ di continuità al gol per riuscire a entrare nel novero dei migliori del campionato, se non c’è già.

Non bisogna, però, sottovalutare un’Udinese che occupa una posizione di classifica tranquilla, ma che ancora vuole togliersi qualche soddisfazione importante da qui alla fine del campionato. Soprattutto sarà importante ritrovare la verve offensiva che ha caratterizzato la squadra nell’inizio della stagione, quando tutto sembrava girare alla perfezione e i friulani occupavano le parti altissime della classifica. Ora la situazione è decisamente diversa e passa soprattutto da quello che gli uomini offensivi di Andrea Sottil riescono a creare. Sicuramente la mancanza di Gerard Deulofeu si fa sentire sempre di più negli equilibri offensivi e quando tornerà a disposizione la luce dei bianconeri tornerà ad accendersi. È pur vero che da Beto in tanti si aspettavano di più, ma ancora la punta, anche dopo le tante voci di calciomercato a gennaio, non è riuscito a trovare la continuità in zona gol che molti si aspettavano. È vero che in tanti pretendevano delle prestazioni diverse anche da Florian Thauvin, ma ancora il francese non è riuscito a regalare le emozioni di Marsiglia. La partita contro il Milan rappresenta un’occasione da non sprecare per l’Udinese, ma non sarà così facile superare i rossoneri. In ogni caso, se non avete impegni di sabato sera, è una partita da non perdere, prima di una domenica che si preannuncia dall’alto tasso emotivo.

Già alle 12:30, infatti, si gioca uno scontro salvezza che sa già di un’ultima chiamata per non retrocedere. La Sampdoria, infatti, affronta in casa il Verona, in una partita in cui chi perde è fuori e soprattutto potrebbe fare definitivamente affondare l’altra per il suo obiettivo stagionale. Parliamoci chiaramente, i blucerchiati hanno avuto talmente tanti problemi in questa stagione che adesso è veramente difficile pronosticare una loro rimonta che permetta a questa piazza gloriosa di restare in Serie A. I problemi societari e le continue critiche nei confronti di Massimo Ferrero hanno acceso i malumori nelle ultime settimane, anzi da mesi, ma il problema risiede soprattutto nella costruzione della squadra, dove tante lacune, soprattutto offensive, non sono state affatto colmate. Anche l’addio a gennaio di un Francesco Caputo in bel altra forma rispetto a tre anni fa, in favore di Sam Lammers non ha portato i frutti sperati dal punto di vista realizzativo.

La grinta mostrata contro la Juventus, però, dà una forte iniezione di fiducia in vista del futuro. Dejan Stankovic ha comunque messo in piedi una squadra capace di non mollare mai, di mettersi alle spalle anche i momenti più negativi e lottare per portare a casa l’obiettivo. Questo non è affatto un valore da sottovalutare e che ha contraddistinto il tecnico serbo anche durante tutta la sua carriera, soprattutto da calciatore. La tecnica mostrata sulla trequarti è un altro motivo di speranza. Filip Djuricic è un ragazzo che ha dalla sua una propensione al dribbling e un talento nello sviluppo dell’azione niente male. Peccato che per troppo tempo sia rimasto ai box a causa di problemi fisici che non gli hanno permesso di avere la continuità sperata. Ora, però, è a disposizione e il suo valore non è affatto da sottovalutare in uno scontro salvezza che potrebbe voler dire rilancio o affondo definitivo.

Dall’altra parte, infatti, c’è un Verona che rispetto alla Sampdoria ha mostrato più grinta e fisicità, quindi caratteristiche che meglio si sposano con la necessità di non mollare mai che deve contraddistinguere una squadra che non vuole retrocedere. Nel momento in cui Josh Doig sta attraversando il momento più difficile in Veneto, è tornato a disposizione un Marco Faraoni che per anni ha caratterizzato i periodi positivi dei gialloblù. Uno spot niente male per sperare nel colpaccio contro i blucerchiati. Di certo, la squadra ospite ha bisogno di trovare la miglior difesa, per poi cercare di fare male con la qualità dei suoi attaccanti, nonostante un vero e proprio titolare da centravanti non sia arrivato nel corso di tutta la stagione. Vedremo se ci saranno sorprese, soprattutto sotto porta, ma la necessità di punti da portare a casa potrebbe portare a due tipi di partita: un match bloccato in cui entrambe preferiscono non prenderle, piuttosto che offendere, oppure una partita che si sblocca subito e poi regalerà tanti gol. In ogni caso, per chi ama il calcio, è una partita da vedere per la determinazione, la grinta e l’agonismo che entrambe metteranno in campo e sperando di portare a casa il bottino.

Prima della grande bellezza della serata, il caffè e l’ammazza caffè di domenica alle 15:00 ce lo regalano in primis Torino e Napoli, ma anche Lecce e Fiorentina, in contemporanea. Partiamo dal match che si giocherà in Piemonte e che potrebbe essere interessante soprattutto dal punto di vista tattico.

I granata, infatti, vivono un ottimo momento di forma, fatto di bel gioco, prestazioni da grande squadra e con un’impalcatura messa in piedi da Ivan Juric probabilmente più offensiva di quanto non si aspettassero in molti. Il tecnico, infatti, ha scelto di donare nuova linfa ai suoi responsabilizzando i calciatori che affollano la trequarti, soprattutto Miranchuk e Radonjic, da cui pretende qualità e continuità durante tutto l’arco della partita. Sono loro gli interpreti chiamati ad accendere la luce nel momento del bisogno, saltando uno o due avversari e scardinando le difese avversarie. Non a caso, da quando entrambi e contemporaneamente sono tornati a brillare, è riuscito ad alzare di tanto il livello del suo gioco anche Antonio Sanabria.

Non travisateci, il bomber del Torino ha raccolto con tutti i crismi l’eredità di Andrea Belotti, il capitano andato via a zero che adesso nessuno rimpiange veramente. Se nella prima parte di stagione l’attaccante si è messo in evidenza soprattutto come centravanti di manovra e grinta, in grado di dare tutto un altro volto alla squadra, ora ha trovato esattamente la continuità che mancava, mettendo a segno anche dei gol pesanti, fondamentali per aspirare a un piazzamento ancora più prestigioso in questa stagione. Anche sugli esterni la musica pare cambiata, con un Wilfried Singo finalmente capace di ricordare il calciatore travolgente che nella scorsa stagione è anche entrato nel mirino delle principali big del campionato. Quella contro il Napoli sicuramente è una bella prova, anche se il pronostico, per forza di cose, vede i partenopei favoriti.

Il Napoli storico, delle meraviglie, infatti, è una squadra praticamente ingiocabile quest’anno. Gli azzurri arrivano al match contro il Torino con tante motivazioni e il morale alle stelle con la qualificazione ai quarti di finale di Champions League già in tasca e la sicurezza di affrontare il Milan, nella partita che porterà una delle due italiane in semifinale. Ma soprattutto a infondere fiducia in questa squadra è la meravigliosa struttura di gioco e risultati che sta stupendo tutti in questa stagione. Il Napoli gioca a memoria, ha un centrocampo assolutamente straordinario nell’organizzare il gioco e nelle coperture preventive e poi ha trovato nei singoli un valore aggiunto da non dissipare.

Osimhen Kvara
Victor Osimhen e Kvhicha Kvaratskhelia – Nanopress.it

Lo stato di forma di Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen li porta a comporre in assoluto una delle coppie migliori d’Europa e che sarebbero temibili anche per le migliori difese. Sarà difficile per il Torino arginarli e soprattutto fare male a un difensore come Kim Min-Jae che si sta dimostrando sempre più concentrato, aggressivo e insuperabile quando si tratta di difendere la porta, ma anche in fase di proposizione offensiva. Per i granata è una prova per diventare grandi, soprattutto in vista del prossimo anno, mentre per i partenopei è una sfida importante per arrivare prima possibile allo scudetto, ma anche per dimostrare di non fermarsi mai, anche in ottica Champions League. Chi vincerà ancora non lo sappiamo, ma la certezza è che con quella squadra lì in campo, quella ospite, valga comunque la pena sintonizzarsi davanti al televisore per non perdersi la magia e l’alchimia pura dei migliori.

Tra Fiorentina e Lecce, invece, vedremo la sfida tra due filosofie di calcio diverse, ma che essenzialmente vanno nella stessa direzione, quella del gioco. Vincenzo Italiano non ha alcuna intenzione di mollare in Serie A, ma è ovvio che ora i posti che valgono l’accesso europeo siano saturi e occupati da squadre che hanno avuto risultati migliori e sicuramente più continuità. La Viola, però, sta dimostrando in Europa di essere una squadra forte e temibile per tutti, una di quelle che è veramente difficile mettere sotto dal punto di vista del gioco e per lunghi tratti della partita. Il modo in cui i toscani sono riusciti a eliminare il Sivasspor è certamente la cifra di quanto sia importante il gioco dato dal tecnico ai suoi. Un 4-3-3 moderno e ad alta intensità che sfoga il suo gioco dagli esterni verso gli interni e poi è capace di liberare al tiro sia le mezzali, sia soprattutto la prima punta. Anzi, le prime punte, visto che Arthur Cabral e Luka Jovic ormai si alternano regolarmente e entrambi sono in grado di andare al gol con continuità. Tra i due ci riferiamo ovviamente al brasiliano, un bomber di razza d’altri tempi, ma che finalmente sembra aver raggiunto uno stato di forma ideale per gonfiare spesso la rete. Il tecnico si basa soprattutto sul suo lavoro offensivo e sulla capacità di sbloccare le partita, che finora era stato un tallone d’Achille più che considerevole per il percorso dei toscani in questa stagione. Stavolta Italiano non ha intenzione di transigere dall’opportunità di portare a casa tre punti che comunque farebbero comodo nel percorso complessivo della squadra.

Dall’altra parte, c’è un Lecce che non sta per nulla vivendo un momento di forma eccezionale. I pugliesi, infatti, sembrano aver perso quella grinta e quella condizione che ha stupito molti in questa stagione, quella del ritorno in Serie A. I giallorossi, infatti, non stanno beneficiando delle prestazioni eccelse di Gabriel Strefezza e Federico Baschirotto. Entrambi per più di metà stagione sono riusciti a collezionare gol, partite totali e a trascinare l’intero gruppo a un obiettivo ben preciso: la salvezza tranquilla. Ora non è più così, soprattutto perché la corda è stata un po’ mollata da tutta la squadra in generale e perché è calato soprattutto il centrocampo che prima era abile a svolgere al meglio sia la fase offensiva, sia quella offensiva. Dopo diverse settimane di blackout, però, ora il Lecce vuole tornare a macinare punti, anche se non sarà facile farlo proprio a discapito della Fiorentina. Vedremo chi avrà la meglio, ma siamo sicuri che entrambe le squadre daranno il massimo per prevalere. Ma basterà?

E ora arriviamo ai pezzi forti della giornata, perché il meglio si fa aspettare e soprattutto arriva alla fine. Lazio-Roma è una partita che si descrive da sola per lo spettacolo che è in grado di dare e per il sentimento che è in grado di infondere in tutta la città, una città in cui sport e politica si sentono particolarmente e regalano gioia, rabbia, frustrazione, comunque emozioni e per questo non ne faremo mai a meno. Arrivando alla partita in sé e per sé, i giallorossi stanno sicuramente meglio e anche per i risultati che ha dato l’Europa nelle ultime settimane. I biancocelesti, ormai lo sapete, sono stati l’unica squadra italiana eliminata dalle coppe e questa è un’arma a doppio taglio anche per il prossimo futuro. Infatti, se da un lato c’è la frustrazione per non aver raggiunto l’obiettivo internazionale, dall’altro c’è la possibilità di potersi concentrare totalmente sul campionato e su un secondo posto che darebbe tutto un altro senso alla stagione. Di sicuro, quella contro la Roma è una partita che vale un’intera stagione, soprattutto per come è percepita nella Capitale e Sarri vorrà subito far perdonare gli strafalcioni contro l’Az Alkmaar.

Mourinho Sarri
José Mourinho e Maurizio Sarri – Nanopress.it

Il punto è che ancora non si sa se ci sarà il bomber e il simbolo di tutta la squadra, quel Ciro Immobile che anche nella stracittadina è stato capace di mettere il timbro in diverse occasioni e rappresenta un punto di riferimento essenziale per tutto il gruppo. Il problema è che il centravanti non ha ancora recuperato dal suo problema fisico e, per questo, non è affatto sicuro che sia anche solo in panchina contro la Roma. Le buone notizie arrivano, però, dagli altri reparti. In attacco, infatti, l’unica vera assenza è proprio quella di Immobile, mentre in difesa ha pienamente recuperato Alessio Romagnoli, uomo fondamentale per le ambizioni dei biancocelesti. Sarri può quindi schierare la formazione migliore, o quasi, e sperare che basti.

La Roma, però, non ha affatto intenzione di mollare, soprattutto dopo aver perso il derby d’andata. A parte la brutta prova e la sconfitta contro il Sassuolo, il club della Capitale può assolutamente dirsi orgoglioso di quanto fatto fino a adesso. Infatti, i quarti di finale di Europa League sono stati assolutamente meritati per quanto i giallorossi hanno mostrato e certamente la furia difensiva dei capitolini ha aiutato nel raggiungere questo successo. Ora, però, bisognerà dare il massimo anche contro la Lazio, in un match che Mourinho non può e non vuole assolutamente perdere, sia per l’orgoglio, sia per la classifica in cui, in caso di vittoria, i giallorossi farebbero un passo in avanti niente male e a discapito di tutte le altre.

Certamente un ruolo importante ce l’ha di certo Paulo Dybala. La Joya ha dimostrato in molte occasioni che la sua qualità è assolutamente essenziale per costruire i successi della Roma e ha rappresentato una grossa cifra in più nei miglioramenti della squadra negli ultimi mesi. Sicuramente ci sarà lui a dare fantasia in attacco e negli ultimi trenta metri, ma anche con i suoi calci piazzati che sono spesso risultati decisivi, come le sue giocate contro la Lazio. Al suo fianco, dovrebbe tornare titolare Tammy Abraham, dopo il turno di riposo contro la Real Sociedad e ci sarà quasi sicuramente Lorenzo Pellegrini. Di certo, la stanchezza e la pancia piena non possono più essere delle scuse: la Roma vuole tornare a vincere il derby e anche ad affondare la Lazio, dopo tanti mesi di astinenza.

L’Inter ha ancora la gioia in testa per la qualificazione arrivata contro il Porto in Champions League e anche per un sorteggio che non è stato benevolo, ma – diciamolo chiaramente – poteva andare anche molto peggio, soprattutto per la parte di tabellone in cui sono capitati i nerazzurri. Ora, però, c’è già da chiudere queste pagine liete nell’archivio della storia e puntare dritto al derby d’Italia, la partita più sentita in assoluto per quanto riguarda la Serie A e che vede il club di Milano contrapporsi agli storici rivali della Juventus. Ovviamente, i pronostici non sono per nulla scontati ed entrambe le squadre hanno dimostrato di poter regalare delle sorprese, sia in positivo, sia in negativo. Siamo sicuri, però, che non mancheranno le motivazioni per allontanare gli avversari di sempre da un obiettivo europeo fondamentale per il percorso di crescita di entrambe da qui alla prossima stagione.

Il problema è che Simone Inzaghi ha a disposizione una squadra che ha dato tutto contro il Porto e, quindi, tremendamente affaticata e piena di acciacchi. Il reparto che sicuramente sta pagando dazio è la difesa. Matteo Darmian è uno dei migliori per rendimento e continuità, ma ha finito la partita in Portogallo distrutto dal punto di vista muscolare. Milan Skriniar ha stretto i denti nello spezzone di Champions League, ma non è ancora al meglio, mentre Alessandro Bastoni si è infortunato nell’ultimo match disputato e si rivedrà solo dopo la sosta. Insomma, le scelte mancano un po’ in quel reparto, dove l’unica certezza resta la presenza di Francesco Acerbi, una sorpresa a questi livelli e ormai inamovibile nei meccanismi di Inzaghi.

Dall’altra parte, invece, la Juventus sembra aver finalmente messo da parte la luna storta che spesso ha afflitto la Vecchia Signora in questa stagione ed è pronta ad affrontare la parte finale di stagione con la convinzione di poter tornare in gioco per la lotta alla Champions League, se la penalizzazione da quindici punti dovesse essere cancellata. Anche i bianconeri sono reduci dalle fatiche di Europa League, ma l’impegno è stato decisamente meno probante e comunque gli uomini a disposizione ci sono per Massimiliano Allegri che ha una rosa decisamente più lunga. È vero, mancherà ancora Paul Pogba, ma Dusan Vlahovic si è sbloccato contro il Friburgo e ora non ha più intenzione di fermarsi. In più potrebbe tornare a pieno regime anche Angel Di Maria, dopo il recente infortunio e Federico Chiesa è già arruolabile, d’altronde l’ha mostrato anche in Europa. Insomma, le premesse ci sono per far male a un’Inter svuotata di energie, ma anche i nerazzurri sono a caccia di punti fondamentali per mantenere la seconda posizione, dopo l’ultimo ko difficile da digerire contro lo Spezia. E poi, il derby d’Italia ha un fascino tutto suo, questo e poco ma è sicuro, e perderlo con tutta quella qualità in campo è quasi un delitto. Non saremo di certo noi a compierlo. Ah, per chi amasse lo spettacolo degli stadi e degli spalti, San Siro potrebbe regalare qualche nuovo screensaver da tenere per qualche tempo sul cellulare: semplicemente meraviglioso.

Dove vedere in tv e diretta streaming le partite del 27esimo turno del nostro massimo campionato

Come sempre, tutte le partite della Serie A saranno disponibili in esclusiva su Dazn, e quindi su qualsiasi piattaforma supporti l’app. Su Sky, però, si potranno vedere la partita di oggi delle 20:45 tra Atalanta ed Empoli, l’anticipo di sabato, sempre alla stessa ora, tra l’Udinese e il Milan e, infine, il lunch match di domenica tra Sampdoria e Verona.

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