Delitto Civitanova, l’omicida bipolare non vigilato dalla madre tutrice

Delitto Civitanova: Filippo Ferlazzo soffre di disturbo bipolare e non era vigilato dalla madre, sua tutrice. 

Ambulante ucciso, sindaco episodio atroce non rappresenta la città
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Disturbo bipolare: questa è la patologia di cui soffre Filippo Ferlazzo, il 32 enne che ha ucciso, a mani nude, Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche, è affetto da disturbo bipolare. L’uomo, però, non era vigilato dalla madre che era legalmente la sua tutrice. Al momento, l’omicida – affetto da problemi psichici che, in passato lo hanno fatto sottoporre a un TSO – è in carcere a Montacuto, ad Ancona. La famiglia di Alika parla di omicidio a sfondo razziale, tesi smentita dal legale dell’uomo ed esclusa anche dalla procura.

Omicidio Civitanova, Filippo Ferlazzo bipolare e non vigilato

Filippo Ferlazzo, il 32enne che ha ucciso, a mani nude, Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche, è affetto da disturbo bipolare.

Il ragazzo, però, non era vigilato dalla madre che, legalmente, è sua tutrice e dovrebbe controllarlo. I legali della vittima, dunque, chiedono – a gran voce – come mai l’uomo, con tale patologia psichica, non fosse controllato attivamente.

Il 32 enne, per la sua bipolarità, si era sottoposto a cure specifiche e richiesto l’invalidità civile che gli è stata concessa al 100%.

Dopo aver ucciso Alika, l’uomo ha chiesto scusa alla famiglia, alla quale il pentimento non basta. I familiari del deceduto, infatti, chiedono che venga fatta giustizia sulla morte del loro congiunto.

La famiglia afferma che nessuno è intervenuto per salvare la vita di Alika ma che, se fosse stato italiano, qualcuno avrebbe fatto un passo avanti per cercare di porre fine alla violenza che ha portato alla morte di Ogorchukwu. Intanto, Filippo Ferlazzo è in carcere, in quanto dovrà essere sottoposto all’interrogatorio da parte degli inquirenti.

Delitto Civitanova: Filippo Ferlazzo
Filippo Ferlazzo – Nanopress.it

I legali: non è un omicidio a sfondo razziale

Nelle ultime ore, si è parlato del fatto che – alla base dell’omicidio commesso da Ferlazzo – ci siano motivazioni di stampo razziale. Gli avvocati dell’omicida, però, non sostengono tale tesi.

Roberta Bizzarri, avvocatessa dell’uomo, infatti, afferma che il suo assistito avrebbe chiarito che “non c’era alcuna volontà razziale” alla base del gesto commesso. Anche la procura non contesta aggravante razzista.

Non si sa se, nei prossimi giorni, sarà effettuata una perizia psichiatrica nei confronti dell’uomo che, in passato ha subito un trattamento sanitario obbligatorio a causa dei suoi disturbi psichici.

Attualmente, il 32enne, arrestato, è in carcere presso l’istituto detentivo di Montacuto, ad Ancona.

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