Cosa prevede la nuova legge sull’hijab presentata al parlamento in Iran

L’Iran è attraversato da una rivoluzione popolare, scaturita dopo la morte di Mahsa Amini avvenuta il 16 settembre, per mano della polizia morale che ha generato un Movimento di protesta appoggiato, non soltanto dalle donne che chiedono diritti uguaglianza, ma anche da moltissimi cittadini, che si sentono schiacciati da un regime autoritario e patriarcale. Il popolo si oppone fortemente alle norme sul velo e alla loro dura applicazione.

Raisi capo di Stato iraniano
Capo di Stato iraniano Raisi – Nanopress.it

La rivoluzione è stata placata da un’intensa e feroce repressione governativa, che non si è mai spenta del tutto ma, anzi, si è riaccesa più forte che mai, nelle ultime settimane, e in risposta al malcontento il regime di Teheran ha deciso di discutere una nuova legge, che va a tutelare in maniera differente l’utilizzo del velo, ma regola anche In maniera differente le punizioni e le pene previste per il mal l’utilizzo o il non utilizzo dell’hijab.

Nonostante le autorità iraniane stiano cercando di mantenere, almeno per quanto riguarda la repressione, un profilo basso per non alterare ancora di più l’immagine dell’Iran a livello internazionale, questione che interessa in maniera profonda il regime, emergono diverse notizie come per esempio quella della cancellazione di migliaia di account da Twitter, appartenenti ad attivisti iraniani e alcuni hanno sottolineato che sembra che le autorità iraniane riescano a controllare, o perlomeno, riescano ad aggirare i controlli e ad avere la meglio anche sul portale gestito completamente all’estero.

I diritti umani sono ancora violati quotidianamente e sono proseguite condanne a morte ma è stato cambiato il modo di presentarsi e secondo gli esperti la frattura interna al regime potrebbe generare il crollo nella Repubblica islamica, nel caso in cui non si tenti di iniziare un approccio diverso per riabilitare la nazione e intraprendere nuovamente rapporti commerciali e lavorativi con l’Occidente che, nonostante le notizie sull’uranio arricchito iraniano all’84% che preoccupa l’intera comunità globale, sono essenziali ma ancor di più essenziali mantenere equilibri, che non generino ancora più destabilizzazione di quello attuale scaturita dal conflitto in Ucraina e che vede dinamiche completamente plasmate con l’Iran, sempre più vicino a Cina e Russia e che continua a minacciare  le autorità occidentali di gravi conseguenze nel caso in cui sopravvissero altre intromissioni nelle cause interne.

Le vicende più recenti in Iran

Dopo la morte di Mahsa Amini Avvenuto a settembre la popolazione non ho più smesso di lottare per i diritti delle donne e per un futuro migliore, che dia alle prossime generazioni  speranza e possibilità ma soprattutto inclusione uguaglianza.

Ciò per cui stanno combattendo gli iraniani non è con l’intento di scontrarsi in ambito religioso ma nell’eccessiva violenza e coercizione attuata dalle Guardie Rivoluzionarie e dalle forze dell’ordine iraniane nel l’applicare le leggi dell’islam e trasformarle in punizioni corporali, soprusi e abusi che rivelano la crudeltà governativa e che per anni sono stati la quotidianità e continuano ad esserlo di moltissime donne iraniane.

La rivoluzione iraniana è iniziata a causa della morte della giovane ventiduenne curda, come sopra citato, a seguito delle numerose percosse ricevute dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo e oggi, a sei mesi dall’inizio delle proteste, dopo tante parole che hanno espresso buoni propositi, il governo ha deciso di portare in Parlamento un nuovo disegno di legge inerente l’utilizzo del velo che prevede un’organizzazione differente.

Nonostante le ammonizioni occidentali nelle sanzioni pervenute, sia per la repressione verso il popolo iraniano violenta e feroce, il regime in Iran non ha intenzione di fare un’inversione di rotta e nemmeno dopo le ultime vicende inerenti le studentesse iraniane avvelenate, per le quali il le autorità iraniane hanno affermato di aver arrestato centinaia di persone e hanno concluso la vicenda senza troppe spiegazioni facendo così infuriare genitori e docenti. Nonostante le ammonizioni di Stati Uniti e Nazioni Unite in questa maniera senza dare spiegazioni in più, dopo che da novembre si sono susseguiti oltre 5.000 casi di studentesse colpite da avvelenamento, molte delle quali hanno dovuto fare ricorso al ricovero ospedaliero, nonostante nessuno abbia riportato conseguenze gravissima.

Secondo i media locali due giovani donne sono morte a causa degli avvelenamenti ma la notizia non può essere verificata, ma gli ospedali, che hanno deciso di offrire informazioni, hanno precisato che i casi di avvelenamento sono sicuramente superiori.

Una situazione interna delicata che viene caricata di tensionepressione internazionale importante scaturita anche dalla recentissima vicenda degli attacchi reciproci tra truppe statunitensi e forze filo iraniane in Siria. La tensione ora si taglia col coltello e mai come ora basterebbe una scintilla per fare esplodere un conflitto.

Un parlamentare ultra intransigente ha spiegato qualcosa in più in merito alla nuova normativa, che sarà discussa al Parlamento in Iran riguardante l’utilizzo del velo.  La questione ha generato scompiglio emotivo nelle donne, che non vorrebbero più limitazioni ma possibilità di scelta e appoggio.

La nuova legge iraniana in merito all’utilizzo del velo

Un parlamentare appartenente alla fascia più conservatrice ha spiegato che le donne potrebbero arrivare ad avere molte fino a dollari per aver  violato  le leggi sul velo con l’avvento della nuova legge che verrà discussa in Parlamento.

Hojjat ol-Eslam Hossein Jalal ha parlato in una conferenza stampa nel suo collegio elettorale all’interno della provincia di Yazd, e ha dichiarato che  sicuramente sarebbe avvenuta una variazione all’interno delle punizioni previste per la violazione dell’hijab e, stando a quanto incluso nella legislazione che verrà presentata, saranno incluse molte che vanno da un minimo di 30 miliardi di rial ovvero circa 100 fino a un massimo di 60.000 dollari.

Protesta per i diritti delle donne iraniane
Protesta per i diritti delle donne iraniane – Nanopress.it

Ma all’interno della legislazione avanzata, che verrà discussa poi dai deputati, emergono anche altre decisioni, come il divieto di Internet ma anche il ritiro dei passaporti e una forte limitazione nei confronti di influencer, blogger e social media a livello lavorativo nel caso in cui si mostrino senza velo.

Le sanzioni verranno applicate anche a chi non rispetta le regole di utilizzo del velo mentre guida mentre si trova al ristorante, nelle organizzazioni governative, nelle scuole e nelle università, nei mezzi di trasporto e pubblici e infine anche all’interno del cyberspazio.

Gli intransigenti hanno spinto anche e nel modificare  e rafforzare l’applicazione  e in una maniera differente alla precedente, attuata dalla polizia morale che ha arrestato copiosamente le donne per uso improprio dell’hijab, ma ha scatenato anche una protesta incredibile, a livello nazionale che si è trasformata in una rivoluzione che rischia di mettere in ginocchio il regime in Iran.

In precedenza le donne arrestate venivano rilasciate dopo aver pagato multe in contanti piuttosto limitate, ma potevano affrontare invece a punizioni corporali come frustate ma anche la detenzione stessa.

Emerge chiaramente come anche l’attivismo attuato contro l’hijab è un’azione che potrebbe comportare gravissime conseguenze, tra cui procedimenti giudiziari e reclusione. Dopo la morte di Amini, la polizia morale è in gran parte scomparsa dalle strade a causa delle proteste, ma non vuol dire che non abbia continuato a perseguitare e a perseguire le violazioni morali e di abbigliamento.

La Repubblica Islamica, soltanto ora, ha deciso di reintrodurre l’uso del velo alle donne come imposizione ma anche tuniche lunghe e i pantaloni utilizzando il lungo velo nero chiamato Chador.  Nonostante questo le donne stanno sempre più apparendo in pubblico senza velo per manifestare la loro libertà d’espressione ma senza esagerazioni. Secondo la maggior parte delle donne non è più contemplabile e non è ok plausibile tornare a vestirsi secondo il codice di abbigliamento che impone il governo.

Jalali  ha spiegato che il piano è stato discusso e finalizzato dopo300 incontri con il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale e il Consiglio di Sicurezza Nazionale”.

Jalali a dicembre aveva precisato che 37 differenti società l, che si occupano dell’attuazione della legge esistente sul velo, erano state avvisate e avevano ricevuto le istruzioni per farle rispettare.

Il funzionario ha spiegato, inoltre, che verrà presentato al Parlamento un disegno di legge entro le prossime due settimane, che è stato portato all’attenzione della guida Suprema dell’iran Alì Khamenei ma anche della magistratura, ha rivelato, poi, che gli accordi sono stati raggiunti tra i due esponenti del regime.

Khamenei
Khamenei – Nanopress.it

Emerge inoltre che, nel caso in cui la nuova legge venisse approvata in Parlamento, saranno vietati incontri fisici femminili e maschili di qualsiasi genere e questo è stato specificato in riferimento alla decisione presa di utilizzare tecnologia moderna. Saranno utilizzate telecamere a circuito chiuso con riconoscimento facciale per identificare le donne che non rispettano l’uso del velo ma, anche, per poter così utilizzare e multe in contanti e limitazioni sociali al posto delle famigerate pattuglie di guardie rivoluzionarie intende ad osservare l’attuazione delle norme sull’hijab.

Le manovre attuate per eliminare il confronto fisico, sono emerse per la prima volta dal segretario  del quartier generale per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio Mohammad-Saleh Hashemi-Golpayegani.

È già stato precisato, allora, che le telecamere a circuito chiuso avrebbero captato immagini nei luoghi pubblici e nelle strade ma anche nei trasporti e il software di riconoscimento facciale avrà lo scopo di individuare le donne che trasgrediscono alle norme di castità e velo.

 

 

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