Coronavirus, da ottobre Immuni funzionerà in tutta Europa

Dal 17 ottobre le applicazioni di tracciamento dei contagi Covid (come l’App Immuni) faranno squadra, creando una rete condivisa da tutti gli utenti. Non ci sarà bisogno di scaricare una nuova App per spostarsi attraverso i confini, perché quelle in uso nei vari Paesi funzioneranno su tutto il territorio Ue.

Immuni, nessuna nuova applicazione

Italia, Germania e Irlanda saranno le prime tre a poter accedere al nuovo servizio. La piattaforma, sviluppata dalla collaborazione di Google e Apple, si chiamerà Gateway e non richiederà l’installazione di nuove applicazioni o software.

Il nuovo sistema garantirà agli utenti che, per piacere o necessità, dovranno recarsi all’estero, ma sempre restando entro i confini dell’Unione, di poter inviare o ricevere segnalazioni in caso di contagio o contatti con persone contagiate, come già avviene sui territori nazionali.

Dove funzionerà Gateway

Nella Ue sono attualmente 15 i Paesi che utilizzano, o hanno in progetto di adottare, una app di tracciamento: Italia, Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Malta, Olanda, Spagna, Polonia, Portogallo e Repubblica ceca. Cipro e Lituania si uniranno alla lista nei prossimi giorni.

Solo il 10% di download

Il problema, però, sarebbe la diffusione di questo tipo di app: la media dei download è del 10%, troppo basso per avere un reale impatto in termini di tracciabilità dei contagi e risposta al virus. La Commissione europea spinge i Paesi a incrementare i volumi, facendosi garante della protezione dei dati personali.

Immuni e la tutela della privacy

Un problema, quello della tutela della privacy, molto sentito quando si parla di questo genere di applicazioni. Secondo Adnkronos, nel nostro Paese sarebbero poco oltre 6 milioni gli utenti di Immuni, ovvero il 17% degli smartphone in circolazione in Italia, una percentuale superiore alla media europea ma comunque non ancora sufficiente a tutelare i cittadini.

La migliore in Europa, la più garantista per la privacy”, l’ha definita Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) al Corriere.

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