Come fare l’analisi del periodo

come fare l'analisi del periodo

Come fare l’analisi del periodo? Tra le nozioni fondamentali di sintassi, l’analisi del periodo (a differenza dell’analisi logica che analizza i diversi elementi di una frase) permette di comprendere l’organizzazione e la struttura delle frasi più complesse, i periodi, formate da una o più proposizioni collegate fra loro.

Per capire come fare un’analisi corretta del periodo, bisogna brevemente spiegare di cosa si tratta: in grammatica il periodo è l’insieme di più elementi – soggetto, predicato e complementi vari – che unendosi tra loro formano un’unità indipendente sia dal punto di vista logico che da quello grammaticale. Può essere semplice, se formato da una sola frase, composto, se vi sono due o più frasi indipendenti, complesso se vi è una frase principale più una serie di subordinate.

Prima di spiegare come fare l’analisi del periodo in italiano, è bene però fare un’ulteriore distinzione, quella cioè tra proposizione esplicita, una frase il cui predicato è un verbo di modo finito (‘Luca mangia una mela‘), e proposizione implicita, quando il predicato è invece di modo indefinito (‘Studiando impari‘).

Per quanto riguarda il periodo, invece, esso è composto, come dicevamo, da più frasi collegate tra loro: per capire come fare (bene) l’analisi del periodo, è necessario distinguere tra le varie proposizioni, che possono essere:

Principale (o indipendente), ovvero quella frase che, seppur estraniata dal testo, mantiene un significato autonomo: ‘La maestra entrò in classe’.

Coordinata alla principale, che ha la stessa funzione logica della principale a cui può unirsi tramite congiunzione coordinativa: ‘La maestra entrò in classe e sedette alla cattedra’.

Subordinata di I grado, che dipende grammaticalmente dalla principale a cui si unisce tramite congiunzione coordinativa: ‘La maestra entrò in classe e sedette alla cattedra, mentre gli alunni prendevano i libri’.

Coordinata alla subordinata di I grado, frase dipendente, con la stessa funzione logica, dalla subordinata di I grado, a cui si unisce tramite congiunzione coordinativa: ‘La maestra entrò in classe e sedette alla cattedra, mentre gli alunni prendevano i libri e si apprestavano ad ascoltare la lezione’.

Sia le proposizioni principali che le subordinate si suddividono, a loro volta, in diverse tipologie: per capire come fare l’analisi del periodo, occorre brevemente spiegarle.

Tipi di proposizioni principali

Enunciativa o narrativa, esprime un giudizio o riferisce, in maniera positiva o negativa, un fatto: ‘Nel 1492 Colombo scoprì l’America’.

Interrogativa diretta, è la frase che contiene una domanda ed è contraddistinta dalla presenza di un punto interrogativo: ‘Perché sei arrivato così tardi?’.

Esclamativa, è quella che esprime gioia, dolore, meraviglia, sdegno o ironia, ed è contraddistinta dalla presenta di un punto esclamativo: ‘Ma che bel panorama!’.

Ottativa o desiderativa, esprime desiderio, rimpianto o augurio: ‘Come vorrei che venissi con me!’

Esortativa, esprime preghiera, invito o, appunto, esortazione: ‘Chiamiamo Lucia ed avvisiamola del ritardo’.

Imperativa, frase che esprime preghiera, proibizione o comando: ‘Non tornare tardi’.

Dubitativa, frase che esprime, sotto forma di domanda, un dubbio: ‘Cosa avrei potuto fare?’

Potenziale, frase che esprime la possibilità o l’eventualità di un fatto: ‘Chi avrebbe potuto mai credergli?’

Concessiva, esprime una concessione con cui si suppone o si ammette qualcosa: ‘Seppure abbia sbagliato, non merita quella punizione’.

Ma per capire come fare bene l’analisi del periodo in italiano, è necessario conoscere anche i vari tipi di proposizioni subordinate:

Soggettiva, frase che fa da soggetto al verbo della frase reggente: ‘E’ difficile capire chi sia stato’.

Oggettiva, quella, invece, che fa da complemento oggetto: ‘Penso che Lucia sia la migliore’.

Causale, indica il motivo di ciò che che dice la frase reggente: ‘Non è venuto perché ha perso il treno’.

Temporale, indica quando avviene il fatto espresso dalla reggente: ‘Sarò a casa quando chiuderò il negozio’.

Consecutiva, indica la conseguenza di ciò che esprime la reggente: ‘Era così assorto che non sentì la mamma entrare’.

Avversativa, esprime un qualcosa di opposto a quanto detto nella frase reggente: ‘Invece di parlare scrivei qualcosa’.

Modale, è la frase che compie la stessa funzione del complemento di modo: ‘Leggendo si impara’.

Comparativa, compie la stessa funzione del complemento di paragone: ‘E’ più belli di quanto pensassi’.

Strumentale, compie, invece, la stessa funzione del complemento di mezzo: ‘Sbagliano si impara’.

Condizionale e periodo ipotetico, è la frase che si unisce alla reggente attraverso pronomi o avverbi relativi: ‘Ho visto quel ragazzo di cui mi hai parlato ieri’.

Interrogativa indiretta, esprime indirettamente un dubbio o una domanda: ‘Chiesi a Giulia dove fosse l’altra sera’.

Esclusiva, esprime un’azione esclusa rispetto a quella espressa dalla reggente: ‘Uscì senza dire nulla’.

Limitativa, è la frase che compie la stessa funzione del complemento di limitazione: ‘Per quanto mi riguarda, non sono d’accordo’.

Incidentale, è la frase che s’inserisce nel periodo senza alcun legame con le altre proposizioni: ‘Quel libro, tra i più letti di sempre, è davvero appassionante’.

Relativa, infine, è la frase che si unisce alla reggente tramite avverbi o pronomi relativi: ‘Ho incontrato quella mia amica che abita in Australia’.

Come fare l’analisi del periodo: qualche esempio

Dopo aver definito le diverse tipologie di proposizioni, dunque, la prima cosa da fare, per analizzare bene un periodo è individuare tutti i verbi presenti per capire quante frasi vi sono all’interno del testo. L’analisi procede poi individuando le tipologie di proposizioni presenti. Ecco qualche esempio:

‘Per sapere gli orari degli spettacoli, è sufficiente che consulti il programma online, che è aggiornato continuamente’

– ‘per sapere gli orari degli spettacoli’: subordinata finale
– ‘è sufficiente’: principale
– ‘che consulti il programma online’: subordinata soggettiva
– ‘che è aggiornato continuamente’: subordinata relativa

‘Visto che mi sentivo stanco, mi sono seduto su una panchina ed è passata Giulia, che portava Martina a scuola’

– ‘visto che mi sentivo stanco’: subordinata causale
– ‘mi sono seduto su una panchina’: principale
– ‘ed è passata Giulia’: coordinata alla principale
– ‘che accompagnava Martina a scuola’: subordinata relativa

Ricapitolando: per fare l’analisi del periodo bisogna prima di tutto leggere attentamente il testo ed individuare tutte le proposizioni che lo compongono. Bisogna poi riconoscere la frase principale e capire i vari rapporti di subordinazione e di coordinazione tra essa e le altre frasi presenti. E, una volta compresa la struttura del periodo, bisogna dare un nome alle frasi subordinate indicandone, per ognuna, la funzione.

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