I colori delle Regioni: Lombardia in bilico tra giallo e arancione

Dopo il passaggio in zona rossa di alcuni comuni italiani, si attendono per oggi i dati ufficiali delle Regioni per valutare gli eventuali cambi colore dal prossimo fine settimana. Sulla base dei nuovi dati a disposizione della cabina di regina, si deciderà dunque quali territori premiare e quali penalizzare con nuove e necessarie restrizioni.

Le Regioni in attesa del cambio colore: Val d’Aosta forse bianca

Lazio, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Piemonte rischiano di tingersi nuovamente di arancione. A queste si aggiungono le già arancioni Basilicata, Liguria, Molise, Umbria e Provincia di Trento. L’Abruzzo potrebbe addirittura finire nuovamente in fascia rossa con conseguente lockdown totale. Mentre la Val d’Aosta spera di passare in fascia bianca con un Rt che si mantiene molto basso, la Lombardia si trova in bilico tra il giallo e l’arancione, anche se spera di rimanere gialla, almeno per la prossima settimana.

Si teme una terza ondata ancora più aggressiva

L’improvviso e repentino passaggio di colore sarebbe determinato dal timore delle varianti del virus che si stanno rivelando estremamente contagiose. La comunità scientifica evidenzia la necessità di seguire una linea di massimo rigore per prevenire una terza ondata, che potrebbe rivelarsi addirittura più aggressiva della seconda. Le mutazioni sono preoccupanti: soprattutto quelle sudafricana e brasiliana, ormai presenti in numerosi luoghi d’Italia, contro le quali i vaccini potrebbe risultare inefficaci.

Le varianti rischiano di prendere il sopravvento

Attualmente, la variante più diffusa in Italia è quella inglese, che registra un’incidenza al 18%, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute. Ma aumentano i casi di variante sudafricana, soprattutto nell’area di Bolzano, e quella brasiliana, in Umbria e Toscana. “Bisogna frenare l’avanzata, altrimenti c’è il pericolo che nel giro di due o tre settimane queste mutazioni possano essere prevalenti rispetto al virus contro il quale stiamo combattendo ormai da un anno“, mettono in guardia gli esperti.

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