Colombia: provano ad evadere dal carcere, 52 detenuti morti in un incendio

Si è consumata una tragedia nelle scorse ore nel carcere di Tuluá in Colombia. Nel tentativo di evadere dalla prigione, 52 detenuti sono morti in un incendio appiccato dagli stessi carcerati.

Prigione di Tuluá
Prigione di Tuluá – Nanopress.it

aPrigione di Tuluá – Nanopress.itNel carcere di Tuluá in Colombia, i detenuti hanno provato ad organizzare un’evasione conclusasi però con una tragedia.

52 di loro sono infatti rimasti uccisi nel tentativo di fuga. Gli uomini sono morti in un rogo.

A quanto pare, l’incendio era stato appiccato proprio dai detenuti stessi per semplificare il tentativo di evasione dal carcere dove erano rinchiusi.

L’evasione dei carcerati

Nella città colombiana, ad ovest della Capitale di Bogotà, è stata orchestrata dai detenuti del carcere che prende il nome della città ospitante, un’evasione finita però in tragedia.

Tito Castellanos, che è a capo dell’agenzia carceraria, ha comunicato che dopo l’accaduto avvenuto nel carcere, saranno avviate le dovute indagini per verificare e appurare le vicende, che hanno visto il carcere di Tuluá protagonista.

Al momento si contano 52 morti e 30 detenuti rimasti feriti. Questi sono stati poi prontamente portati in ospedale e curati.

Le indagini già in corso hanno fatto emergere diverse informazioni in merito all’accaduto.

Sembrerebbe infatti, che gli stessi uomini rimasti uccisi dalle fiamme siano i responsabili dell’incendio.

I detenuti avrebbero dato vita alle fiamme per riuscire nell’intento di evadere dal carcere, ma la situazione gli è poi sfuggita di mano.

La prigione di Tuluá e il sovraffollamento

Questa prigione conta un totale di 1.267 detenuti. La struttura è poi divisa in blocchi e quello dove è stato appiccato l’incendio ospitava 180 di loro.

 Il sovraffollamento nei carceri colombiani è un problema ben noto.

prigione
Prigione – Nanopress.it

Secondo i registri infatti, i posti attualmente presenti sono 81 mila, ma sembrerebbero essere più di 97 mila i detenuti ospitati nei carceri in Colombia.

Questo sovraffollamento ovviamente porta a situazioni di confusione e sentimenti di frustrazione nelle strutture.

Sulla propria pagina twitter Gustavo Petro, presidente eletto a giugno, che prenderà la carica il prossimo agosto, ha detto la sua in merito alla concezione che lo Stato colombiano ha nei confronti delle carceri.

Secondo il neo presidente, questi vengono visti più come “luoghi di vendetta e non di riabilitazione”. In questi posti infatti, la dignità dell’uomo viene calpestata dalla politica carceraria.

Petro sottolinea così la necessità di modificare quella che oggi è la visione della politica carceraria.

Ad esprimersi in merito su twitter troviamo anche l’attuale presidente Iván Duque.

Attraverso la piattaforma scrive di essere “solidale con le famiglie delle vittime” e di aver avviato le dovute indagini in merito alla tragica vicenda.

Sui social sono state condivise diverse immagini drammatiche raffiguranti l’incendio e le famiglie delle vittime in attesa di notizie.

Sembrerebbe che attualmente siano state identificate solo 17 delle 52 vittime dell’incendio.

 

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