Cile, l’estrema destra ha vinto le elezioni per la formazione della nuova Costituente

Dopo il primo tentativo fallito della sinistra di riscrivere la Costituzione cilena, ora gli elettori hanno scelto la destra per provare a formulare un nuovo testo. Il Paese sudamericano è guidato da un presidente di sinistra.

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Una donna al seggio durante le elezioni in Cile – Nanopress.it

A dicembre la nuova formulazione sarà sottoposta al voto popolare per l’approvazione.

Elezioni in Cile, primo partito l’estrema destra

A scrutinio pressoché ultimato, in Cile le elezioni nazionali di domenica hanno visto trionfare come primo il partito repubblicano di estrema destra. A certificarlo è stata l’autorità elettorale locale Servel.

Nelle urne è stato chiesto di votare per scegliere 50 membri che formeranno la commissione incaricata di riscrivere la Costituzione. I risultati, con una affluenza dell’80%, hanno visto il partito repubblicano con il 35% dei voti che si traduce in 22 posti in commissione. Al 21% i partiti sempre dell’ala di destra. Ai conservatori si aggiungono così ulteriori 11 seggi in commissione, mentre la coalizione di sinistra che era stata sostenuta dal presidente cileno Gabriel Boric avrà 11 membri in virtù di un risultato elettorale del 29%.

Il precedente

Il Paese sudamericano non è la prima volta che tenta di darsi una nuova Carta fondamentale. La Costituzione cilena risale infatti al 1980. Non è dunque particolarmente datata, tuttavia fu adottata durante la dittatura di Augusto Pinochet, circostanza che ora lo Stato vorrebbe superare. Il primo tentativo che aveva questo intento era stato fatto nel settembre scorso. Un’assemblea costituente composta per lo più da esponenti politici indipendenti aveva prodotto un nuovo testo, che però alle urne era stato respinto dal 62% dei votanti. Ieri il secondo tentativo di comporre una nuova costituente.

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Un elettore alle urne per prendere parte alla votazione – Nanopress.it

Il partito repubblicano estremista, che si è sempre opposto al processo di revisione costituzionale, in questa tornata secondo gli analisti ha raggiunto un risultato elettorale molto al di sopra delle attese prospettate alla vigilia. In 350 si erano fatti avanti per entrare a far parte dei 50, che si potrebbero ribattezzare come moderni padri e madri costituenti, visto che è stato stabilito che dovranno essere 25 uomini e 25 donne.

Dopo lo scrutinio il leader del partito Jose Antonio Kast ha esultato apprendendo l’esito. “Le idee del buon senso collettivo hanno trionfato”, ha detto il repubblicano. Il politico ha fondato il partito nel 2019 e nel dicembre 2021 ha perso il ballottaggio che vide trionfare l’attuale presidente Boric, il quale a 35 anni è stato il più giovane presidente eletto nella storia del Cile. 

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Il presidente del Cile Gabriel Boric – Nanopress.it

Kast viene indicato dagli osservatori come un populista conservatore, al pari di altri ex leader come il brasiliano Jair Bolsonaro, lo statunitense Donald Trump o il partito spagnolo Vox di estrema destra. Ora con ben 22 membri in commissione, il partito repubblicano potrà riformulare la Costituzione del Cile senza dover mediare con le altre forze politiche e anzi, potrebbe addirittura apporre il veto su eventuali proposte di modifica di altri membri.

L’iter

La nuova composizione della costituente avrà a disposizione un testo preliminare prodotto da esperti e tecnici del settore, che comprende 12 principi fondamentali non modificabili. Questa è la base da cui partire per elaborare un nuovo testo, il quale, come la volta precedente, sarà nuovamente sottoposto al voto dei cittadini a dicembre. I lavori partiranno a giugno.

Il presidente di sinistra Boric si è appellato alla saggezza della commissione per evitare che alle urne i cittadini boccino anche questa seconda volta la riforma. Il primo tentativo era stato condotto proprio da partiti di sinistra, che invece ora hanno lasciato il posto alle destre. 

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