Carlo Conti a Sanremo 2015: le scuse a Conchita Wurst continuano a far discutere

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L’episodio di Carlo Conti a Sanremo 2015, che ha chiesto scusa a Conchita Wurst, dopo averla invitata a partecipare al Festival, continua a suscitare polemiche. Non si ferma la mole di pettegolezzi, che si è scatenata dopo le varie gaffe commesse dal presentatore della 65esima edizione del Festival. In molti hanno criticato Conti per molti dettagli, a partire dal fatto che si è rivolto alla drag queen non al femminile, ma al maschile. Eppure alla fine il noto volto di Rai Uno ha ammesso di aver sbagliato, ma a nulla sono valse le sue scuse. L’atteggiamento di Carlo Conti è stato visto e interpretato da molti come una caduta di stile.

Effettivamente ha lasciato perplessi, nonostante egli abbia ammesso di essere umano e di aver chiamato Conchita con il suo vero nome. Carlo Conti si è difeso, facendo notare che questo suo “errore” è stato generalizzato. In quell’occasione Conti aveva detto che ha chiamato Nek Filippo e Raf Raffaele. Resta però un punto fondamentale: non dobbiamo dimenticare che il Festival di Sanremo è uno degli spettacoli nazional popolari per eccellenza della televisione italiana.

Forse Carlo Conti si è comportato come avrebbe fatto un italiano medio, nello stesso modo in cui proprio l’italiano di tutti i giorni si sarebbe relazionato (non senza imbarazzo) con un personaggio “trasgressivo” come Conchita Wurst. Tra l’altro il tentativo di difesa, nel cercare di dire che lo stesso concetto è valso anche per altri nomi di cantanti italiani, sembra più soltanto un timido tentativo di discolparsi, che non avrebbe ragione di esistere.

E in fin dei conti lo sappiamo: Carlo Conti è piuttosto impostato. Come avrebbe dovuto reagire nei confronti di Conchita? L’errore può essere giustificato. Forse lo sbaglio è stato a prescindere da tutto questo. Conchita Wurst al Festival di Sanremo poteva anche starci. Tuttavia sappiamo che intorno a questa manifestazione della musica italiana ci sono sempre polemiche e voler operare nel senso di nessuna censura risulta ogni anno particolarmente difficile. Chissà come vede la faccenda proprio ora Carlo Conti, adesso che sono passati alcuni giorni e che non è più immerso nell’occhio del ciclone.

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