Bologna, feste con coca e minorenni: ai domiciliari politico leghista

Sono in tutto sei le misure cautelari che i carabinieri di Bologna hanno eseguito nei confronti di persone accusate, a vario titolo, di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Tra di esse anche Luca Cavazza, ex candidato della Lega alle regionali, salito già alla ribalta della cronaca per essere andato a rendere omaggio alla tomba di Mussolini a Predappio. Le indagini sono state rese possibili grazie alla denuncia di una mamma di una ragazza minorenne filmata durante i festini a base di coca.

Alle vittime, tra cui diverse ragazze minorenni, venivano chieste prestazioni sessuali in cambio di droga.

Chi sono gli arrestati a Bologna

Tra i sei arrestati a Bologna c’è Luca Cavazza, 27 anni, agente immobiliare, in politica dal 2016 e candidato non eletto alle ultime regionali in Emilia-Romagna con la Lega che supportava Lucia Borgonzoni. Ai suoi esordi con Forza Italia, all’epoca delle elezioni comunali si fece notare per aver scritto su Facebook: “Tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. A noi!” in seguito a una visita commemorativa sulla tomba di Mussolini a Predappio. In città è conosciuto nell’ambiente dei tifosi della Virtus basket, per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L’indagine coinvolge anche un avvocato e altri professionisti, destinatari di misure più lievi. Domiciliari anche per Fabrizio Cresi, mentre per uno degli indagati è stato disposto il carcere. Si ratta dell’imprenditore Davide Bacci, nella cui villa, secondo la ricostruzione dell’accusa, si sarebbero tenute vere e proprie orge.

Come è partita l’indagine

Tutto è partito dalla denuncia di una madre che ha scoperto sul cellulare della figlia un video in cui era filmata durante un festino a Bologna. Gli inquirenti hanno quindi ricostruito il giro di party a base di sesso e droga messo in piedi dagli indagati. L’ordinanza è stata disposta dal gip Letizio Magliaro su richiesta del pm Stefano Dambruoso. Gli indagati sono difesi tra l’altro dagli avvocati Gabriele Bordoni e Giovanni Voltarella.

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