Bollettino Covid 4 gennaio: 10.800 nuovi casi e 348 vittime

Sono 10.800 i nuovi contagi registrati oggi, 4 gennaio, dal Ministero della Salute, in lieve calo rispetto a ieri, quando i nuovi contagi erano stati 14.245. Le vittime sono, invece, +348, +0,5% rispetto a ieri, quando erano +347, per un totale complessivo di 75.680 vittime da febbraio. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 77.993, ovvero 24.981 in meno rispetto a ieri.

Stabile il tasso di positività

Il tasso di positività si conferma oggi, 4 gennaio, al 13,8%, per il secondo giorno consecutivo. Sono 16.202 i pazienti dimessi o guariti, nelle ultime 24 ore, ovvero l’1,1% in più rispetto a ieri. Mentre gli attuali positivi sono complessivamente 570.458, in lieve diminuzione con -5.756 rispetto a ieri. Aumentano i ricoveri nei reparti Covid ordinari con 242 unità in più (ieri +127), per un totale di 23.317 ricoverati. Mentre i posti letto occupati in terapia intensiva sono -4 (ieri +14), portando il totale dei malati più gravi a 2.579.

Oltre 118mila i cittadini vaccinati

Sono oltre 118 mila i cittadini vaccinati, secondi gli ultimi dati di oggi, 4 gennaio, dal “Report vaccini anti Covid-19“, in continuo aggiornamento sul sito del governo. Dall’inizio della campagna vaccinale a oggi, 105.870 sono le dosi somministrate a operatori sanitari e sociosanitari, 6.182 al personale non sanitario e 6.661 a ospiti in strutture residenziali.

“La situazione è ancora critica”

Stiamo mitigando la malattia, riducendo la velocità di contagio, ma non riusciamo a controllarla“, spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano. “La situazione è ancora critica e decisamente instabile“, ricorda Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.

Veneto e Friuli rimandano apertura delle scuole

Mentre la ministra Azzolina conferma la volontà di riaprire la scuola nella sua totalità, Veneto e Friuli Venezia Giulia rimandano a febbraio il ritorno in classe delle scuole superiori. Infatti, il presidente del Veneto Luca Zaia ha fatto sapere che nella sua Regione gli studenti delle superiori rimarranno in DAD fino a fine mese. Nella conferenza per annunciare l’ordinanza, ha spiegato che è stata una scelta dettata dalla prudenza per il bene della comunità. Stessa decisione per Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia.

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