Blitz contro il terrorismo: 14 neofascisti progettavano attentati

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I carabinieri del Ros hanno effettuato un blitz, per mettere a punto una vera e propria retata. Sono stati coordinati dalla Procura dell’Aquila e hanno svolto 14 arresti in varie regioni italiane. Inoltre sono state effettuate delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati. Le forze dell’ordine hanno preso di mira in particolare un gruppo clandestino, che si richiama agli ideali del movimento politico neofascista, ormai disciolto, Ordine Nuovo. Il gruppo ha portato avanti delle azioni violente rivolte contro obiettivi istituzionali e ha utilizzato i social network come strumenti di propaganda.

I carabinieri a Milano hanno arrestato una persona e hanno eseguito delle perquisizioni. Dalle indagini degli investigatori è risultato che erano stati scelti dei luoghi per possibili attentati, come questure, prefetture e sedi di Equitalia. Sarebbero stati documentati anche tentativi di rintracciare delle armi attraverso delle rapine o tramite dei rifornimenti all’estero.

Le indagini

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Le indagini hanno scoperto che il gruppo era guidato da Stefano Manni, un ex carabiniere. L’obiettivo era quello di minare la stabilità sociale e di partecipare poi alle elezioni politiche attraverso la presentazione di un partito specifico. Dalle indagini è risultato che i componenti del gruppo erano riusciti a recuperare alcune armi sotterrate dopo l’ultima guerra mondiale, mentre altre erano state acquistate in Slovenia tramite contatti locali.

In programma c’era anche una rapina di alcune armi detenute da un collezionista. Tuttavia la rapina non è stata mai messa in atto, in seguito all’intervento dei carabinieri. Coloro che facevano parte del gruppo si servivano soprattutto di Facebook, per incitare all’odio razziale e per fare proselitismo. Il gruppo avrebbe avuto un profilo pubblico, sul quale scriveva messaggi volti ad alimentare tensioni sociali.

Il ruolo di Sermonti

Tra gli indagati c’è anche Rutilio Sermonti, noto scrittore e artista, considerato tra i personaggi più noti nel panorama degli intellettuali di estrema destra. Sermonti aveva già fatto parte del movimento Ordine Nuovo. I carabinieri hanno scoperto che proprio l’intellettuale forniva sostegno ideologico al gruppo, avendo scritto il documento chiamato “statuto della Repubblica dell’Italia unita”, una sorta di nuova Costituzione, nella quale veniva redatto un nuovo ordine costituzionale ispirato in tutto e per tutto all’epoca fascista.

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