Beluga in Canada: le trivelle si fermano per proteggerli

I beluga in Canada hanno visto le trivelle fermarsi, per essere protetti. A loro difesa ci sono stati i gruppi ambientalisti, che si sono battuti, per salvaguardare il luogo dove i cetacei di solito vanno, per partorire i loro cuccioli. Proprio questa zona era minacciata dai lavori di perforazione esplorativa compiuti dalla TransCanada Corporation. La società vorrebbe costruire un oleodotto lungo 4.600 chilometri, per trasportare milioni di barili di greggio al giorno.

La zona scelta per la costruzione dell’oleodotto dovrebbe attraversare la foce del fiume San Lorenzo. Tuttavia non si erano fatti i conti con la possibilità di mettere a rischio i beluga in una fase così delicata della loro vita, quella della nascita dei piccoli. Questi mammiferi marini sono davvero incredibili: possiedono una livrea bianca o giallastra e, alla nascita, i piccoli appaiono scuri, ma poi con l’età si schiariscono, fino a diventare bianchi, fra i 5 e i 12 anni di età. Al centro della fronte hanno un organo costituito da tessuto adiposo. E’ il cosiddetto melone, che nei beluga è molto malleabile e consente loro di cambiare la forma della testa. Tutto merito anche del fatto che le vertebre del collo non sono saldate insieme e così il beluga riesce a ruotare la testa di lato. Adesso questi animali in Quebec possono stare tranquilli, perché la Corte d’Appello ha fermato i lavori della TransCanada Corporation. I beluga, quindi, possono portare a termine senza pericoli la loro gravidanza, che dura 14 mesi.

L’ingiunzione dovrebbe restare in vigore fino al 15 ottobre, quando la stagione delle nascite per questi animali si dovrebbe concludere. Le associazioni degli animalisti in ogni caso fanno presente che vorrebbero un divieto definitivo, perché il luogo individuato costituirebbe un sito di particolare importanza per la sopravvivenza dei cetacei. La società che si occupa della costruzione dell’oleodotto ha fatto sapere che ha preso le precauzioni previste e che quindi gli animali non correrebbero alcun rischio. Tuttavia bisogna conoscere a fondo il comportamento di questi animali, per comprendere come si possa adottare la soluzione giusta. In particolare nell’Artico i piccoli nascono tra marzo e settembre e il picco delle nascite si verifica alla fine di giugno. Nel mare del Labrador, invece, le nascite sono più frequenti tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto.

Foto di greyloch

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