Attentato a Parigi, Coulibaly rivendica la strage in un video postumo: ‘Sono dell’Isis’


Amedy Coulibaly
avrebbe rivendicato l’attacco a Montrouge e dichiarato la sua appartenza all’Isis con un video postumo, comparso sul web domenica, due giorni dopo essere rimasto ucciso nel blitz all’Hyper Cacher di Parigi. Il video, comparso su internet e autentificato da Le Figaro e dalla Polizia francese, mostra l’attentatore mentre parla, guardando direttamente in camera: conferma di aver ucciso la poliziotta Clarissa Jean-Philippe e di essere il responsabile dell’attacco al supermercato a Porte de Vincennes. “Ci siamo sincronizzati per agire allo stesso tempo“, dichiara a proposito del piano messo in piedi con i fratelli Kouachi, responsabili della strage al Charlie Hebdo. Rivendicata anche la sua appartenenza all’Isis: “Voi avete attaccato il Califfato, voi avete attaccato lo Stato Islamico, noi vi attacchiamo.”

Il video è ora nelle mani degli investigatori per essere analizzato per datarlo con precisione e capire la sua origine. Secondo quanto riporta Le Figaro, gli analisti puntano a identificare eventuali complici dell’uomo che potrebbero aver diffuso il video o averci lavorato sopra, visto che il montaggio risulta quasi professionale. In particolare, si cerca di capire se Hayat Boumeddiene, la sua compagna ritenuta complice e probabilmente fuggita in Siria, potrebbe aver partecipato all’editing del video.

Le immagini sembrano però confermare l’idea di un piano orchestrato con il doppio attacco al Charlie Hebdo e al supermercato. In realtà, secondo quanto raccontato da un sopravvissuto della strage di Porte de Vincennes ed evidenziato da fonti dell’intelligence, Coulibaly avrebbe voluto colpire la scuola materna ebraica di rue Gabriel a Chatillon-Montrouge per fare una strage di bambini, come “vendetta per la morte di bambini palestinesi a Gaza“. Solo il caso l’avrebbe fermato.

Elie O., ebreo di origine marocchina sopravvissuto all’attentato del supermercato kosher, ha parlato con lui per qualche minuto durante il lungo assedio.

Coulibaly l’8 gennaio 2015 doveva compiere una strage di bambini ebrei, ma poi ha avuto un piccolo incidente d’auto mentre stava parcheggiando l’auto nei pressi della scuola. A quel punto è intervenuta Clarissa Jean-Philippe, la poliziotta ventenne che era entrata in servizio da venti giorni: lui, vestito con giubbotto anti-proiettile e armato, l’ha uccisa sul colpo per poi scappare. Fallito il piano d’origine, avrebbe scelto l’Hyper Cacher di Porte de Vincennes: era il giorno prima dello shabbat e sapeva che avrebbe trovato degli ebrei nel negozio.

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