A Lampedusa si ribalta un’imbarcazione di migranti, morta una donna

Nuova tragedia a largo delle acque di Lampedusa dove all’alba si è ribaltato un barchino con a bordo 47 migranti, provocando la morte di una donna

Soccorsi al largo dell'isola di Lampedusa
Soccorsi al largo dell’isola di Lampedusa – Nanopress.it

Ennesima tragedia al largo delle acque dell’isola di Lampedusa (AG). Un’imbarcazione di appena sette metri si è ribaltata mentre erano in corso le operazioni di salvataggio. A bordo erano presenti 47 migranti, di cui 12 donne e 5 minorenni.
A trarli in soccorso sono stati i membri dell’equipaggio della motovedetta V7003 della Guardia di finanza, ma una donna originaria della Guinea purtroppo non ce l’ha fatta, morendo affogata proprio durante l’arrivo delle Fiamme gialle. Il corpo della vittima è stato recuperato e trasportato insieme ai sopravvissuti al molo Favarolo.

I naufraghi sono stati sottoposti ad un primo triage sanitario. Tra i sopravvissuti anche il nipote della vittima, un ragazzo di appena 20 anni, che prima che questa fosse trasferita all’obitorio ha chiesto ai volontari di poterla salutare per un’ultima volta.

Stando alle prime ricostruzioni, il ribaltamento del barchino sarebbe stato provocato dai migranti stessi i quali, alla vista della motovedetta della Guardia di Finanza, si sarebbero alzati improvvisamente per chiedere aiuto e ricevere soccorso.
Le persone a bordo hanno riferito di essere originarie di Burkina Faso, Benin, Costa D’avorio, Guinea, Gambia, e ancora di Mali e Senegal e di essere partiti all’alba di ieri, all’incirca alle ore 3.00 italiane, dalla città di Sfax (Tunisia), pagando 1.500 dinari tunisini ciascuno.

Si tratta dell’ennesima tragedia consumatasi nelle acque del Mediterraneo. Solo dall’inizio del 2023 hanno perso la vita più di 800 persone.

Questa mattina sull’isola è approdata anche un’altra barca, soccorsa dalla Guardia costiera con la motovedetta Cp306. A bordo erano presenti 43 persone di cui 14 donne e 4 minori, tutti provenienti da Burkina Faso e Guinea. È stato il primo arrivo sull’isola dalla scorsa domenica, quando le cattive condizioni meteorologiche avevano reso impossibile ogni approdo. Anche questo barchino è partito dalla città tunisina di Sfax.
Stando a quanto dichiarato dai migranti durante la notte, poco dopo la mezzanotte, tutti sono stati fatti scendere dal peschereccio per essere trasferiti sul barchino di ferro senza motore. Questo. sempre stando alla ricostruzione dei naufraghi, era al traino del peschereccio sin dal momento della partenza.

L’allarme di Unicef

Nel frattempo Unicef lancia l’allarme per i minori stranieri non accompagnati, chiedendo al Commissario straordinario di predisporre un sistema di accoglienza diffuso per i minorenni e misure di affidamento familiare per questi.
Dall’inizio del 2023 ad oggi oltre 42.000 persone, tra rifugiati e migranti, hanno raggiunto le coste italiane, facendo registrare un aumento rispetto alle 11.000 presenze rilevate nello stesso periodo nel 2023. Di questi 42 mila più di 4.300 sono minorenni e adolescenti giunti in Italia senza alcuna figura genitoriale (o familiare) di riferimento. Sono i ccdd. MSNA (minori stranieri non accompagnati).

Bambina in un centro di accoglienza a Torino
Bambina in un centro di accoglienza a Torino – Nanopress.it

Così a fine marzo erano 19.600 gli MSNA registrati dal sistema di accoglienza italiano.
Nei primi tre mesi di quest’anno, Unicef ha prestato soccorso sul territorio italiano a più di 4.000 minorenni nelle più strategiche aree di arrivo. Di questi circa 2.500 hanno ricevuto soccorso a Lampedusa, grazie anche alla collaborazione con Save the Children.

Impostazioni privacy