30 anni di carcere per un aborto spontaneo dopo lo stupro: la storia di Maira, finalmente libera

Maira Veronica Figueroa

[didascalia fornitore=”ansa”]Maira Veronica Figueroa con la madre, all’uscita del carcere[/didascalia]

Era stata stuprata da ragazzina, Maira Veronica Figueroa, e dopo la violenza aveva scoperto di essere rimasta incinta. Era il 2003, lei aveva 19 anni, e nonostante l’orrore che aveva subito aveva deciso, coraggiosamente, di tenere quel bambino. Ma complicazioni durante la gravidanza l’hanno portata a un aborto spontaneo. Un’emorragia che le ha causato non soltanto la perdita del feto, ma anche l’entrata in carcere. Perché a El Salvador l’aborto è un reato che viene punito dalla legge, e il giudice non ha creduto a Maria, la quale è invece stata ritenuta colpevole di aborto intenzionale. Per lei era stata decisa la pena massima: 30 anni di reclusione.

Oggi Maira Veronica Figueroa ha 34 anni, e dopo 15 anni di reclusione in carcere è finalmente libera grazie alla Corte Suprema di Giustizia che ha deciso una revisione della pena, infine valutata come ”eccessiva e immorale”.

Ad attenderla fuori dall’istituto di pena c’era Teodora del Carmen Vàsquez, 11 anni in prigione per aver subito un aborto spontaneo in seguito a violenza sessuale.

Maira Veronica Figueroa e Teodora del Carmen Vasquez

[didascalia fornitore=”ansa”]L’abbraccio tra Maira Veronica Figueroa e Teodora del Carmen Vàsquez[/didascalia]

“Spero che ad altre donne venga offerta la stessa opportunità che hanno dato a me”, ha affermato con semplicità Maira, dopo essere uscita dal carcere in cui ha trascorso 15 anni della sua vita.

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