Zelensky al G7: “La nuova escalation russa richiede nuove sanzioni e armi”

Dopo un’ora e mezza, si è concluso il vertice straordinario del G7, convocato su sollecitazione del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a causa della nuova escalation della Russia di Vladimir Putin nel suo Paese.

Zelensky Macron
Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron – Nanopress.it

Il numero uno ucraino ha spiegato ai leader dei maggiori sette stati al mondo come siano necessarie nuove sanzioni per punire l’oligarca russo, anche se non basteranno. Solo con “un’adeguata difesa aerea – ha detto – la principale minaccia russa potrà essere fermata“. Zelensky, inoltre, ha anche ribadito di non voler in alcun modo attaccare la Bielorussia. Dal canto loro, i leader del G7 hanno confermato l’impegno a sostenere l’Ucraina e hanno condannato le mosse di Putin definendole “crimini di guerra” di cui l’oligarca dovrà rispondere.

Zelensky alla riunione straordinaria del G7: “Servono nuove sanzioni e armi contro la Russia”

La Russia ha iniziato una nuova fase dell’escalation” contro l’Ucraina, così Volodymyr Zelensky, il presidente del Paese invaso dalle forze armate di Vladimir Putin, ha iniziato il suo discorso nella riunione straordinaria del G7, da lui richiesta al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per l’inasprirsi, appunto, del conflitto che vede impegnate le sue forze armate contro quelle del Cremlino.

Per lui, “sono necessarie nuove sanzioni” perché l’oligarca “potrebbe produrre un’ulteriore escalation in Ucraina” ed è una minaccia per tutti. Le sanzioni, però, secondo il numero uno ucraino, non sono sufficienti, ma servono anche nuove armi, specie di un’adeguata difesa area, perché solo così si potrà fermare Putin. “Vi chiedo di aumentare lo sforzo generale per aiutare finanziariamente la creazione di uno scudo aereo per l’Ucraina. Milioni di persone saranno grate al G7 per un simile aiuto“, ha detto ancora.

Zelensky
Volodymyr Zelensky – Nanopress.it

Nel confronto, Zelensky ha voluto anche precisare che il suo Paese non ha alcuna intenzione di intraprendereun’azione militare contro la Bielorussia“, ma anzi vuole solo difendere i propri confini, la propria integrità e “sovranità territoriale. Per questo motivo ha chiesto che venga ”istituita una missione internazionale da inviare al confine tra Ucraina e Bielorussia per monitorare la situazione” considerate le dichiarazioni del presidente Alecsander Lukashenko nel consiglio di sicurezza di ieri.

I leader del G7 a Zelensky: “Putin deve rispondere dei crimini di guerra”

Al termine del summit virtuale, è arrivata la nota congiunta dei leader del G7 che hanno confermato l’impegno a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo che sarà necessario. Nel comunicato, si legge come l’aiuto per il presidente Zelensky e per il suo Paese sia volto a “difendere la sua integrità e sovranità territoriale. Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale“. Non solo, dal G7 ci si impegnerà anche per affrontare ciò di cui avrà bisogno lo Stato invaso dalle truppe russe durante il periodo invernale.

I numeri uno dei sette Stati più importanti al mondo hanno ovviamente anche “condannato nel modo più duro possibile” ciò che è successo negli ultimi due giorni in Ucraina, attacchi missilistici in alcune città chiave che hanno “causato la morte di civili innocenti“. Come hanno ricordato ancora nella nota, “gli attacchi sulla popolazione civile rappresentano crimini di guerra” di cui dovrà rispondere Putin.

Qualche ora prima del vertice, anche il nostro presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva avuto un colloquio con il presidente ucraino, incentrato “sugli ultimi, gravi sviluppi della situazione sul terreno“. Anche il premier uscente ha “condannato l’inaccettabilità di questi attacchi brutali, che aggravano ulteriormente le responsabilità russe, e ha confermato la vicinanza dell’Italia alle autorità e alla popolazione ucraine“.

Zelensky ha commentato la telefonata ringraziando l’ex presidente della Banca centrale europea per “suo sostegno costante e forte” e ha precisato che insieme hanno coordinato “le posizioni alla vigilia di importanti eventi internazionali, incluso il summit del G7“.

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