Zaporizhzhia: Macron fallisce ancora con Putin, crisi sul confine di una guerra nucleare

Il presidente francese Emmanuel Macron fallisce ancora nel suo tentativo di riportare la linea di Vladimir Putin indietro rispetto ai propositi di guerra che stanno animando l’invasione dell’Ucraina e le battaglie intorno a Zaporizhzhia.

Putin
Putin – Nanopress.it

Dopo il mancato riscontro alle richieste di negoziato tra Mosca e Kiev dei mesi scorsi, la Francia incassa ancora la sordità del leader del Cremlino che rifiuta di interrompere le ostilità intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Tenendo così vivo lo spettro di una guerra nucleare dagli esiti catastrofici perché, a suo dire, convinto che siano gli ucraini a alimentare le tensioni in uno dei siti più a rischio dell’intera Europa.

Macron sente Putin, ma a Zaporizhzhia si combatte ancora

Nelle ultime ore, secondo quanto riportato dalla Tass, i due presidenti francese e russo si sono sentiti al telefono e nel corso dell’ennesimo colloquio avrebbero ribadito le rispettive posizioni. Emmanuel Macron chiede ancora una volta al suo omologo di ritirarsi dall’Ucraina – dopo l’avvio dell’invasione che Mosca chiama “Operazione militare speciale” del 24 febbraio scorso -, ma Vladimir Putin non intende fermarsi.

Oggetto del confronto tra Eliseo e Cremlino anche la preoccupazione crescente dell’Occidente sulla crisi intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, teatro di incessanti e pesanti combattimenti e di una notte – quella appena trascorsa – di forti esplosioni.

La Russia non si ferma, avanti “fino a raggiungimento obiettivi”

La Russia non si ferma e, come sottolineato dai portavoce dei ministeri di Esteri e Difesa russi, proseguirà nella sua “Operazione speciale” fino al pieno raggiungimento degli obiettivi fissati da Putin.

Macron
Macron – Nanopress.it

Il ritiro delle truppe di Mosca da Zaporizhzhia non sarebbe tra le opzioni sul tavolo del Cremlino, se non in un caso: la totale capitolazione di Kiev alle condizioni dei russi, come ricalcato dal recente discorso dell’ex presidente Medvedev, attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca.

Il presidente Putin continua a puntare il dito contro l’Ucraina sostenendo che sia lo stesso governo di Zelensky a portare avanti i bombardamenti intorno all’impianto con il supporto delle armi occidentali fornite da Europa, Stati Uniti, Regno Unito e Nato.

Nelle ultime ore, intensi bombardamenti russi sono stati segnalati dagli ucraini nei territori di Kharkiv e Donetsk, con la morte di almeno 4 civili e il ferimento di un numero non precisato di persone.

Le truppe di Kiev avrebbero condotto un importante avanzamento della controffensiva fino a lambire uno dei confini con la Russia a est, ma Mosca non cede all’orizzonte di un negoziato: per Putin non c’è margine di trattativa e la guerra continua.

 

 

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