Violenza sulle donne: tre vittime in meno di 24 ore

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Tre donne vittime di violenza in meno di 24 ore. Carla è in gravi condizioni, Luana e Marinella sono morte. Tre storie di violenza sulle donne con un unico comune denominatore: il carnefice è un uomo. Un compagno, un ex convivente e un marito.
Pozzuoli, litiga con la compagna incinta e le dà fuoco
La prima tragedia è successa lunedì a Pozzuoli, dove una donna incinta è stata bruciata dal compagno. Una lite, un raptus e Paolo Pietropaolo, 40enne con precedenti per droga, ha gettato l’alcool sulla donna, dandole fuoco. Poi è scappato. Se Carla Ilenia Caiazzo, 38 anni, è ancora viva è merito del vicino che ha spento le fiamme e ha chiamato l’ambulanza. Carla è in prognosi riservata con ustioni sul 40 per cento sul corpo e danni agli organi interni. I medici sono riusciti a salvare la piccola dopo un taglio cesareo. Giulia Pia, nata prematura all’ottavo mese di gravidanza, sta bene. Paolo è stato arrestato: la sua fuga è finita con un incidente stradale al confine con il Lazio.

Catania, donna uccisa dall’ex convivente per il figlio
Il secondo dramma è accaduto a Misterbianco, vicino Catania, dove un uomo ha ucciso la ex compagna per l’affidamento del figlio. Luana Finocchiaro, 41 anni, era madre di tre bambini. L’ultimo lo aveva concepito quattro anni fa con quello che sarebbe diventato il suo assassino. Vincenzo Di Mauro, 37 anni, era da sempre un uomo pericoloso: nel 2000 aveva ammazzato il vicino di casa. Si erano conosciuti proprio dopo la fine della sua reclusione e si erano innamorati, concependo un bambino. Poi la natura violenta di Vincenzo era venuta a galla e Luana lo aveva lasciato. Lui, però, non si era mai rassegnato e aveva cominciato a importunarla, rendendole la vita impossibile. Fino a strangolarla, nella notte tra lunedì e martedì. A ritrovare il cadavere di Luana la madre e uno dei figli. Il bambino conteso si trovava, ignaro, a casa dei nonni paterni. “È una tragedia infinita, Di Mauro non smetteva di picchiarla e più volte lo aveva denunciato”, attacca il fratello della vittima. Già: tante denunce. Tutte inutili, perché lo Stato italiano non è in grado di proteggere i suoi cittadini.

Brescia, ammazza la moglie e si suicida in autostrada
A Brescia, infine, un uomo ha ucciso la moglie prima di fuggire e schiantarsi in autostrada, morendo anche lui. È successo lunedì sera quando Paolo Piraccini, 56 anni, proprietario di una pizzeria a Palazzolo sull’Oglio, ha ucciso a coltellate la moglie. Il corpo di Marinella Pellegrini, un anno più piccola, è stato trovato più tardi dopo la segnalazione fatta ai carabinieri da un parente dell’assassino. Questi aveva infatti ricevuto la telefonata di un Piraccini sconvolto: “Ho fatto una sciocchezza, adesso mi ammazzo”. L’assassino è stato di parola: si è messo in macchina e ha preso contromano l’A4, in direzione Venezia, schiantandosi. Misteri sul movente del delitto, visto che tra i due non erano mai emersi problemi.

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