“Vieni a prendere tua figlia”: la trappola tesa dall’ex di Marisa Leo per ucciderla

Angelo Reina, l’uomo che nel pomeriggio di mercoledì ha ucciso la sua ex compagna, Marisa Leo, l’aveva fatta pedinare da un investigatore privato. È stato proprio quest’ultimo a presentarsi in Questura, dopo aver appreso del suicidio di Reina, raccontando che l’imprenditore lo aveva ingaggiato per scoprire se la sua ex avesse una nuova relazione. 

Marisa Leo
Marisa Leo – Nanopress.it

Dopo aver ucciso la 39enne, Reina si è allontanato in auto e sul cavalcavia che porta a Castellammare del Golfo si è tolto la vita, sparandosi un colpo di fucile in bocca.

La trappola dell’ex di Marisa Leo

Avrebbe premeditato tutto, dalla trappola alla sua ex, all’omicidio. È questa, secondo chi indaga, la verità sull’omicidio di Marisa Leo, la 39enne uccisa nelle campagne di contrada Ferla. Ieri mattina, il suo ex – Angelo Reina, imprenditore 42enne – le ha inviato un messaggio, chiedendole di andare a riprendere la bambina dove lui lavorava, nelle campagne fra Mazara del Vallo e Marsala. La piccola, nata 4 anni fa dalla loro unione, nei fine settimana restava con il papà. Così Marisa Leo ha fatto come chiesto dal suo ex, non immaginando che quella fosse soltanto una trappola. L’uomo aveva già riaccompagnato la bambina dalla sua bisnonna, ma questo Marisa non poteva saperlo.

Quando è arrivata nelle campagne di contrada Ferla, Reina la attendeva con un fucile in pugno. La 39enne non ha avuto neppure il tempo di scappare. L‘uomo le ha sparato tre colpi sotto l’addome. La donna è morta praticamente sul colpo. Dopo averla uccisa, Reina è salito in macchina e si è diretto sul cavalcavia che porta a Castellammare del Golfo. Lì, si è fermato con l’auto e si tolto la vita, sparandosi un colpo di fucile in bocca.

L’investigatore privato e la denuncia per stalking

Angelo Reina non si era mai rassegnato alla fine della loro relazione. Nei mesi scorsi aveva ingaggiato un investigatore privato, per far pedinare Marisa e scoprire se avesse intrapreso una nuova relazione. È stato proprio quest’ultimo, che dopo aver sentito dai notiziari del suicidio del suo cliente, a presentarsi in Questura per raccontare dell’ingaggio ricevuto dal killer.

Nel 2020 la vittima aveva denunciato il suo ex per stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare. La loro storia era durata tre anni, dal 2016 al 2019. Si era conclusa poco dopo la nascita della loro piccola, ma a quanto pare Reina non aveva accettato la fine del loro amore. “Mi controlla, mi pedina, mi ha aggredito in strada, mi ha mandato un sms che dice: «Se non torni con me, mi ammazzo»” aveva riferito la vittima nella sua denuncia, che il 12 maggio dello scorso anno aveva però deciso di ritirare, perché “voleva dare una seconda possibilità al padre di sua figlia”, come ha raccontato un’amica della donna a La Repubblica.

Quando era in attesa della sua bimba, Marisa aveva condiviso sui social un video contro la violenza sulle donne.

 

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Parole ancora più toccanti, pensando al destino di questa giovane mamma, imprenditrice di successo e legatissima alla sua bambina, di cui ora si sta occupando il fratello di Marisa, Marco, che però non è ancora riuscito a dire alla sua nipotina che la sua adorata mamma non tornerà più da lei.

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