Coronavirus, il vaccino di Moderna è efficace al 94,5%

Dopo il recente annuncio di Pfizer sull’efficacia del suo vaccino, buone notizie anche dalla ricerca sul vaccino anti Coronavirus Moderna.

Il candidato, ha fatto sapere l’azienda, ha raggiunto “il parametro primario di efficacia nella prima analisi preliminare dello studio Cove di Fase 3”. Inoltre, sempre l’azienda ha annunciato che lo studio sulla fase 3 ha mostrato “un’efficacia del vaccino del 94,5%”.

La notizia è arrivata nel giorno dell’avvio della revisione accelerata sul vaccino da parte dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco.

Tra i 95 partecipanti anche over 65 e soggetti appartenenti a minoranze

Oggi, lunedì 16 novembre, è stato illustrato il lavoro che ha visto 95 partecipanti con casi confermati di Coronavirus. Tra questi, sono stati analizzanti anche i casi gravi di Covid-19. In particolare, in questa prima analisi ad interim, sono stati inclusi nello studio 11 casi gravi.

Tutti gli 11 casi si sono verificati nel gruppo trattato con placebo e nessuno nel gruppo vaccinato con mRna-1273”.

Tra i 95 casi c’erano anche 15 over 65 e 20 appartenenti a minoranze. Sulla base di questi dati, Moderna intende presentare la richiesta di autorizzazione all’uso d’emergenza alla Food and Drug Administration Usa nella prossime settimane.

Questo è un momento cruciale per lo sviluppo del nostro candidato al vaccino contro il Covid-19” ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. “Dall’inizio di gennaio, abbiamo inseguito questo virus con l’intento di proteggere il maggior numero possibile di persone in tutto il mondo. Da sempre sappiamo che ogni giorno è importante. Questa analisi preliminare del nostro studio di Fase 3 ci ha dato la prima conferma clinica che il nostro vaccino può prevenire Covid-19, incluse le forme gravi”.

Sono stati riscontrati alcuni “eventi avversi” ben tollerati e di breve durata

L’autorizzazione all’uso d’emergenza si baserà sull’analisi finale di 151 casi e su un follow-up mediano di oltre 2 mesi, ha ricordato Moderna.

L’analisi degli eventi avversi ha indicato inoltre che il vaccino è “generalmente sicuro e ben tollerato”. Secondo quanto emerso, infatti, i sintomi sono stati di “gravità lieve o moderata”. Tra questi: dolore al sito di iniezione (2,7%), affaticamento (9,7%, mialgia (8,9%), artralgia (5,2%), mal di testa (4,5%), dolore (4,1%) ed eritema/arrossamento al sito di iniezione (2%). Moderna ha però evidenziato che questi eventi avversi sono stati “generalmente di breve durata”.

L’azienda prevede di avere 20 milioni di dosi di vaccino entro la fine del 2020

Entro la fine del 2020, la società prevedere di avere circa 20 milioni di dosi di vaccino pronte per la spedizione negli Stati Uniti. Inoltre, Moderna si è detta anche sulla buona strada per produrre da 500 milioni a 1 miliardo di dosi a livello globale nel 2021.

La notizia dell’efficacia del vaccino Pfizer non è stata recepita in modo positivo sui social

Nei giorni scorsi la Pfizer ha annunciato che il vaccino anti-Covid è efficace al 90% dopo i primi test di fase 3. L’azienda, quindi, prevede di riuscire a fornire entro l’anno 15 milioni di dosi e, nella migliore delle ipotesi, la distribuzione dovrebbe cominciare fra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021.

Nonostante questo, sui social la buona notizia non ha provocato particolare entusiasmo. Al contrario, c’è parecchia preoccupazione su alcuni aspetti inerenti al vaccino. Secondo l’analisi di Agi su alcuni tweet dell’ultima settimana, il 78% delle emozioni corrisponde a disappunto, rabbia e paura, decisamente prevalenti sul 13% di gioia e ammirazione per la notizia annunciata dalla casa farmaceutica.

Gli utenti, in particolare, secondo Agi hanno espresso dubbi e preoccupazioni su efficacia e sicurezza di un vaccino sviluppato così rapidamente. Inoltre, hanno espresso le loro opinioni anche sulle quantità disponibili e gli aspetti economici e politici, dalla vendita dei titoli da parte di Albert Bourla, Ceo di Pfizer, nel giorno dell’annuncio dal vaccino, alla responsabilità della distribuzione delle dosi che spetteranno all’Italia, assegnata dal governo a Domenico Arcuri, Commissario per l’emergenza.

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