Unioni civili, referendum abrogativo in Cassazione

Deposizione del quesito referendario sulle unioni civili

Una delegazione di parlamentari del centrodestra ha presentato in Cassazione il documento necessaria per la raccolta delle 500 mila firme per il referendum abrogativo della legge Cirinnà sulle unioni civili. L’obiettivo è dire ‘no’ alla equiparazione “delle unioni omosessuali al matrimonio tradizionale” dichiarano gli esponenti della Lega.

In Cassazione erano presenti: Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, da Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio Palmieri di Forza Italia, da Gian Marco Centinaio, Nicola Molteni e Roberto Simonetti della Lega, da Benedetto Fucci e Lucio Tarquinio dei Conservatori e riformisti, da Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, da Maurizio Sacconi, Roberto Formigoni e Alessandro Pagano di Area Popolare.
“Siamo qui dire ‘no’ alla parificazione delle Unioni omosessuali al matrimonio tradizionale, all’utero in affitto e alla famiglia surrogata bisogna fermare l’obbrobrio della Legge Cirinnà che questo governo dittatoriale ha imposto ad un paese Intero. La famiglia è e rimane Una sola e ogni bambino ha il sacrosanto diritto di avere un papà e una mamma”.
Maurizio Sacconi ha spiegato ai giornalisti che il referendum “è contro le adozioni gay, contro la famiglia artificiale e ove accolto farà sopravvivere stabili convivenze tra eterosessuali e omosessuali”. “Un quesito non per togliere i diritti ma per evitare discriminazioni” sostiene Eugenia Roccella di Idea.

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