Under The Series, l’intervista a Ivan Silvestrini: “Dirigere per il web è la vera sfida”

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Dopo il lancio del trailer ufficiale e dei primi materiali che Nanopress ha condiviso in anteprima sulla web serie Under, ispirata al romanzo di Giulia Gubellini, in uscita il 25 giugno, edito da Rizzoli, abbiamo intervistato il regista Ivan Silvestrini sul set delle riprese. Conosciuto per la serie cult Stuck ha scritto e diretto questo nuovo progetto e cercheremo di capire meglio quello che ha voluto trasmettere e quali sono state le difficoltà incontrate in questa nuova avventura.

Scrivendo la sceneggiatura, che cosa hai preso dal libro e cosa invece hai voluto approfondire in modo diverso?
Ho letto il libro in anteprima, cosa di cui sono stato molto felice, ma ho capito subito che il libro era molto vasto e che per renderlo nel modo migliore e più efficace sullo schermo, mi sarei dovuto concentrare su alcuni aspetti. Sono partito quindi dal blocco centrale della narrazione e l’ho un po’ rivisitato per renderlo fruibile attraverso il mezzo web series, riducendo alcuni personaggi, inventandone di nuovi, costruendo delle trame coerenti con la narrazione del romanzo, ma se vogliamo in qualche modo parallele.

A quale personaggio ti senti più vicino?
Il mio lavoro e il mio ruolo non possono che rendermi vicino al personaggio di Tea, che è un po’ la regista di questo reality show, collaudato durante lo svolgimento di Under, perché è una manipolatrice, ha a che fare con le persone, deve muoverle un po’ come burattini, anche se alla fine c’è di più dietro questo personaggio che fa un lavoro così scomodo: è quello che prima o poi mi auguro si pensi di me.

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Come pensi di ricreare la paura e l’ansia, sentimenti dominanti nel libro?
Sono riuscito a formare in questo progetto una squadra straordinaria, con quelle che ritengo le migliori menti della mia generazione. Tutte le parti stanno lavorando per contribuire a quest’atmosfera del mondo di Under, un futuro prossimo, speriamo molto prossimo (speriamo che non si avveri mai), attraverso le scenografie, il tipo di luce e i costumi.

Dal punto di vista della regia, che cosa differenzia il lavoro della web serie dagli altri mezzi?
Fare una web serie vuol dire avere a che fare con un pubblico molto diverso da quello della televisione, perché non fruisce passivamente la programmazione della tv ma si va a cercare i contenuti e le storie che più gli interessano di sua spontanea volontà. È un pubblico sicuramente più esigente, molto spesso non ti concede una seconda possibilità. Se quello che fai li diverte, li attrae e li ipnotizza continueranno a seguirti, se invece saranno annoiati smetteranno dopo pochi istanti di guardare il video e passeranno ad altro, quindi scrivere e dirigere per il web è una sfida molto entusiasmante perché ti costringe a confrontarti con la tua tecnica di narrazione e la tua capacità di tenere il pubblico incollato allo schermo.

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