Una donna è morta a Rovereto, aggredita da un senzatetto

Una donna di 60 anni è stata aggredita e uccisa da un senzatetto a Rovereto, in provincia di Trento, per cause ancora in corso di accertamento.

Uomo in manette
Uomo in manette – Nanopress.it

Stava passeggiando al parco cittadino di Nikolajevka durante le ore notturne, quando improvvisamente l’uomo si sarebbe avvicinato a poi l’avrebbe picchiata fino a lasciarla a terra senza vita. Poi ha cercato di darsi alla fuga ma le forze dell’ordine lo hanno rintracciato quasi subito, non era un volto nuovo ma nel suo curriculum non c’erano fatti gravi come questo, l’ennesimo femminicidio che ha scosso la comunità del Trentino.

Femminicidio a Rovereto

Arriva da Rovereto, a Trento, l’ennesimo caso di femminicidio, stavolta messo a segno da un senzatetto che per motivi ancora poco chiari, avrebbe aggredito una donna di 60 anni che questa notte stava passeggiando nel parco Nikolajevka.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 22.30 nel quartiere Santa Maria e le urla della 60enne hanno attirato l’attenzione dei residenti di zona che subito hanno avvisato i soccorsi. Pestata a sangue e abbandonata, così l’hanno trovata al loro arrivo e subito è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento ma la gravità delle percosse era tale, che poco dopo è morta.

I testimoni che abitano all’adiacente condominio Europa hanno riferito alle forze dell’ordine, sommariamente, cosa è accaduto. Era buio ma l’illuminazione del parco ha consentito ai condomini, che hanno poi chiamato il 118, di vedere che la donna era con la schiena a terra, i pantaloni abbassati fino al ginocchio e lui era sopra a cavalcioni intento a colpirla violentemente al viso. Un tentativo di stupro? Non è ancora chiaro e non possiamo avanzare ipotesi perché le indagini sono solo alla fase iniziale.

Sappiamo che coloro che hanno assistito alla scena, sono intervenuti per allontanare il senzatetto, che quando ha capito di essere accerchiato si è dato alla fuga però poco dopo è stato bloccato in via Maioliche, non molto distante dal parco.

L’arresto

Poco dopo il fatto, i carabinieri di zona sono riusciti a rintracciare l’uomo di origine straniera. È stato arrestato e su di lui, che ora si trova negli uffici della Questura, c’è l’accusa di omicidio ma non è la prima macchia sulla fedina penale, infatti il clochard è già noto alle forze dell’ordine della zona per alcuni precedenti di certo non gravi come quest’ultimo episodio.

La Procura di Rovereto sta coordinando le indagini per ricostruire quanto accaduto e la pista più accreditata sembra proprio la violenza di tipo sessuale. Lo scorso anno, sempre a Rovereto, lo stesso uomo aggredì i passanti a calci e pugni, mentre era in evidente stato di alterazione dovuta all’abuso di alcol. Intervennero i carabinieri, perché oltre a comportamenti violenti verso i presenti, stava anche danneggiando delle auto parcheggiate.

Rovereto
Rovereto – Nanopress.it

Fu fermato e arrestato con le accuse di danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Pochi giorni fa un altro femminicidio

Questo ci riporta alla mente un altro femminicidio avvenuto pochi giorni fa, parliamo della morte di Mara Fait, uccisa a Noriglio. L’infermiera di 63 anni è stata aggredita e uccisa ad accettate dal vicino di casa, dopo un periodo in cui spesso lo aveva denunciato e aveva chiesto aiuto perché era molto aggressivo e le discussioni erano all’ordine del giorno.

La situazione era sotto gli occhi di tutti e i frequenti litigi, per questioni condominiali, avevano messo in allarme la famiglia della donna, che ora è furiosa perché crede che la tragedia potesse essere evitata se solo le forze dell’ordine avessero dato ascolto a Mara, senza declassificare il fatto come “normali liti fra vicinato”, negando addirittura all’ex infermiera in pensione l’attivazione del codice rosso che prevede la tutela delle vittime di stalking.

Mara Fait
Mara Fait – Nanopress.it

L’aggressione di ieri sera ad opera del 40enne forse non poteva essere evitata allo stesso modo, però è certo che un soggetto pericoloso come lui poteva essere collocato in una struttura adeguata visti i precedenti e non rimesso in libertà.

E quindi aleggia un sospetto fra i cittadini ancora scossi per l’orribile morte di Mara Fait: anche la donna che ieri sera stava passeggiando per i fatti suoi poteva essere salvata?

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