Turchia: Erdogan fa arrestare i giornalisti

In Turchia la polizia ha effettuato una serie di arresti, almeno 23, nell’ambito di un’operazione lanciata contro esponenti politici, produttori televisivi e giornalisti legati a Fethullah Gulen, acerrimo nemico del premier Recep Tayyp Erdogan. Il blitz condotto in 13 città turche. Una perquisizione è stata compiuta anche nella redazione del quotidiano Zaman. E proprio il direttore del giornale, uno dei principali organi di stampa di opposizione turchi, è stato arrestato.

Ekrem Dumanli, alla guida di Zaman, è stato preso in consegna dalla polizia all’interno della redazione del quotidiano legato a Gulen: il religioso, potente predicatore musulmano, oggi è in esilio negli Usa, e il presidente turco accusa la sua confraternita di attività sovversive.

L’arresto di Dumanli avviene nell’ambito di un’operazione di polizia condotta anche ad Istanbul. Già questa mattina la redazione di Zaman era stata perquisita ma una folla radunatasi sotto la sede del quotidiano aveva costretto gli agenti ad abbandonare l’edificio senza effettuare arresti. In totale nell’operazione sono state arrestate 23 persone mentre in totale sarebbero stati spiccati 32 mandati. Arrestato anche Hidayet Karaca, capo esecutivo della televisione Samanyolu.

Il governo accusa il movimento del religioso musulmano, ex alleato, di aver orchestrato un complotto contro l’esecutivo. Secondo il governo i seguaci del gruppo sono i responsabili delle accuse di corruzione che l’anno scorso hanno costretto quattro ministri del governo a dimettersi. Gulen, che vive in esilio autoimposto in Pennsylavia, nega le accuse. L’agenzia Anadolu ha riferito che un tribunale ha emesso un mandato di arresto per 32 persone collegate al gruppo e che 23 sono state fermate nel corso di raid a Istanbul e altre città in Turchia.

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