Assemblea Pd, Renzi parla alla minoranza e chiede lealtà ai dissidenti

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L’hotel Parco dei Principi di Roma ospita l’assemblea nazionale del Partito Democratico. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in camicia bianca senza cravatta, si rivolge ai suoi con un messaggio chiaro: ‘Pretendo lealtà’. Il riferimento è alla scissione minacciata dal ribelle Pippo Civati. Lo scopo del premier è cambiare l’Italia, evitando le beghe interne al partito, e convinto inizia il suo discorso: ‘Grazie al Pd Grillo è sparito. Anche i Forconi potrebbero andare solo a Chi l’ha visto‘. Il Partito Dmocratico: ‘Vuole bene all’italia e non si accontenta di vedere i sogni dell’italia stuprati da anni di mal governo e da politiche assurde. Vi rendete conto che stiamo affrontando la più gigantesca trasformazione? Voi siete qui non per discutere tra una corrente e l’altra. Siete qui per cambiare l’Italia‘ dice rivolto all’assemblea.

Assenti eccellenti in questo giorno sono Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani. Il primo, intervistato dal Fatto Quotidiano ha detto: ‘Non partecipo, non accetto minacce o le sanzioni, come viene prefigurato in questi giorni’. Bersani invece non è presente per motivi di salute. Un forte mal di schiena lo ha costretto a casa.

Poi Renzi, a proposito delle nostalgie di Bindiana memoria, dell’Ulivo dice: ‘Noto un certo richiamo all’Ulivo molto suggestivo e nostalgico ricordo cosa diceva l’Ulivo sul bicameralismo, quello che non ricordo è come si possa aver perso 20 anni di tempo senza aver realizzato le promesse delle campagne elettorali. Noi allora stiamo realizzando quelle promesse‘.

Matteo Renzi invita i suoi a essere propositivi e a non lamentarsi sempre: ‘Il cantiere è il luogo che attrae di più i cittadini, specie quelli che non hanno molto da fare e stanno lì a mugugnare. Il Pd non si metta a osservare i cantieri: li faccia. Noi siamo quelli che cambiano l’Italia, non quelli che stanno a mugugnare su quelli che cambiano l’Italia‘.

E poi il premier prosegue, a proposito anche dello scandalo Mafia-Roma-Capitale: ‘Chi è disonesto non può camminare con noi, dobbiamo essere duri anche al nostro interno: chi sbaglia paga anche dentro il Pd. Tutti quello che stanno con il Pd devono essere onesti‘.


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Matteo Renzi alla fine del discorso si rivolge ai dissidenti: ‘Il Pd non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza ma sia chiaro che non starà fermo per i diktat della minoranza. Abbiamo il dovere di corrispondere all’impegno preso con gli italiani e non staremo fermi nella palude per guardare il nostro ombelico‘. ‘Non c’è bisogno di lanciare segnali, se si sta in Parlamento si sta per fare delle cose non per lanciare segnali, sennò si fa il semaforo‘.

Nessuno cerca il fallimento delle riforme, nessuno vuole la palude. Il punto è aiutare il Paese con le riforme giuste‘, risponde Gianni Cuperlo, intervenendo all’assemblea del Pd, replicando al segretario del partito Matteo Renzi. ‘Non si tratta di mugugnare, ma di migliorare‘, ha aggiunto Cuperlo.

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La minoranza non fa diktat. Se vuoi andare a elezioni, assumiti le tue responsabilità e smettila di scaricarle sulle spalle degli altri‘. Così Stefano Fassina si è rivolto al premier e segretario del Pd Matteo Renzi, nel corso dell’assemblea nazionale del partito. In precedenza Fassina ha anche detto a Renzi: ‘Non ti permetto più di fare le caricature di chi non la pensa come te‘.

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