Truffa ai danni di 400 persone: “L’auto gratis? Metti gli adesivi e paghiamo noi”

Truffa ai danni di 400 persone alle quali venivano vendute auto quasi gratis: scoperto sistema che ha fruttato 15 milioni di euro.

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Automobili – Nanopress.it

Truffa ai danni di 400 persone per l’acquisto di auto: questo il piano messo in atto da Massimiliano Casazza e Adelaide De Civita che hanno messo in piedi un sistema da 15 milioni di euro, come riferito dalla procura, attraverso il progetto My Car No Cost. Tutte le persone truffate saranno in tribunale contro la coppia. La prima udienza si terrà il 6 luglio 2022.

Truffa dell’automobile con adesivi: in 400 in tribunale

My Car No Cost: questa era il nome della truffa ideata da Massimiliano Casazza e Adelaide De Civita. La coppia ha messo in piedi un progetto che prevedeva l’acquisto di un’auto, versando solo una spesa iniziale, intorno ai 7 mila euro da parte del compratore, il quale avrebbe avuto in garage un’auto nuova di zecca – spesso anche fuori dalla propria portata economica – pagando solo una free una tantum.

I due, infatti, dicevano ai loro acquirenti che il restante delle rate sarebbero state a carico della concessionaria, a patto che, sull’auto, dovevano essere incollati degli adesivi pubblicitari dell’iniziativa.

In molti sono accorsi – dal 2016 al 2018 – al fine di poter fruire dell’offerta vantaggiosa che, nei fatti, si è rivelata essere una truffa, quando – proprio nel 2018 – il sistema è venuto a galla, portando alla luce tutto il misfatto organizzato dalla coppia ai danni di ben 400 persone che l’ha denunciata.

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Auto Guardia di finanza – Nanopress.it

Il sistema organizzato dalla coppia

Secondo quanto dichiarato dal pubblico ministero, Vincenzo Barba, i due avrebbero truffato i propri clienti, mediante la società Vantage Group, che permetteva di acquistare macchine anche di 25 mila euro, con soli 6-7 mila euro, praticamente quasi a costo zero.

L’automobile doveva essere, dunque, pagata in 60 rate mensili di importo variabile tra i 340 e 440 mensili. Vantage Group, però, copriva solo le prime tre rate, per poi fermarsi con i pagamenti e lasciare scoperto il piano di rateizzo.

Così il sistema architettato è imploso e ha messo 400 persone con le spalle in faccia al muro, le quali si sono ritrovate a dover pagare auto che, in verità, non si sarebbero potute permettere normalmente.

La società, dunque, è stata condannata per pratica commerciale scorretta dall’Antitrust. Un giro di affari di 15 milioni di euro, secondo quanto comunicato dalla Guardia di Finanza, in relazione al triennio dal 2016 al 2018: il 6 luglio partirà il processo contro la coppia. Alla prima udienza, dunque, parteciperanno le 400 persone truffate dalla coppia.

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