Tiziano Sclavi, il ‘papà’ di Dylan Dog torna a scrivere dopo 9 anni

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Tiziano Sclavi, il fumettista inventore di Dylan Dog, torna a scrivere dopo quasi 10 anni dall’ultimo albo pubblicato nel 2007. Per un lungo periodo, lo sceneggiatore pavese è rimasto lontano dall’universo ‘dylaniato’ di cui è stato creatore, a causa di un brutta depressione che, fin dai primi anni Novanta, non l’ha mai più abbandonato. Ora però, in occasione dei trent’anni del personaggio (forse) più controverso, ma molto amato, del fumetto italiano, Sclavi firma una nuova avventura, che sarà pubblicata dopo l’albo speciale (previsto per il trentennale) in edicola ad ottobre 2016.

Per la gioia dei fan della serie targata Sergio Bonelli, dunque, Tiziano Sclavi torna a firmare una nuova avventura dedicata a Dylan Dog, l’investigatore inglese continuamente alle prese con mostri, demoni e orrori di ogni tipo. L’annuncio è arrivato direttamente da Roberto Recchioni, attuale curatore del fumetto, nel corso delle trasmissione radiofonica I sociopatici, in onda su Radio2. La storia, ha spiegato Recchioni, di cui non è stato ancora deciso il titolo, sarà incentrata sull’alcolismo, mentre i disegni saranno di Giampiero Casertano; 94 pagine inedite tutte scritte per l’occasione da Sclavi, che riprende così il suo personaggio apparso per la prima volta in edicola nel 1986.

Da anni alle prese con una brutta depressione, Tiziano Sclavi, come ha raccontato nel corso di una lunga intervista al Corriere della Sera, ha abbandonato i suoi personaggi (Dylan, Groucho, l’ispettore Bloch), perché ‘incapace’ di scrivere nuove storie: l’ultima, infatti, risale al 2007, anno in cui pubblica l’albo dal titolo ‘Ascensore per l’inferno‘. Da allora quasi dieci anni di silenzio, interrotti solo ora grazie ad un’occasione speciale, i trent’anni in edicola di Dylan, che il ‘maestro’ celebra con una storia inedita dedicata, non a caso, all’alcolismo. Chi conosce l’Indagatore dell’incubo, infatti, sa che, pur astemio, ha un doloroso passato alle spalle, un demone interiore che, come per il suo creatore, lo ha perseguitato per tutta la vita: oltre a soffrire di depressione da sempre, ha detto ancora Sclavi, ‘sono un alcolista, e un alcolista che non beve rimane alcolista per tutta la vita, ed è stato difficile vivere per me‘.
Ora, complice questa nuova avventura, Tiziano Sclavi sembra aver trovato un po’ di serenità: dopo anni difficili, ‘non corteggio più la morte, conclude nell’intervista, ho fatto così quasi per tutta la vita, ma ora ho imparato a temerla‘.

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